Vietato scialare in tempi di crisi e, siccome i costi della sanità sono alle stelle, l’Agenzia italiana del farmaco ha deciso che d’ora in poi lo Stato pagherà soltanto i farmaci antitumorali che si riveleranno efficaci.

Questa notizia ci piace anche perché è un’ammissione di colpa: ad oggi circolano tante e tante medicine anticancro costose e inutili. Purtroppo, non tutti i malati lo sanno…

L’argomento è stato affrontato al Convegno “Health Technology Assessment in Oncologia”  svoltosi di recente a Roma e promosso dalla Sisf (Società italiana di scienze farmaceutiche).

Sono tre le modalità di rimborso previste dall’Agenzia italiana del farmaco in relazione all’efficacia dei trattamenti e riguardano 21 farmaci indicati per 29 neoplasie.

Lo Stato versa oltre 17 miliardi di euro alle aziende farmaceutiche per l’acquisto e il rimborso di farmaci, 6 miliardi solo nel periodo gennaio-aprile del 2011. La spesa farmaceutica ospedaliera supera il tetto di legge (4,6% contro il 2,4% stabilito dalla legge).

“I costi della sanità sono diventati molto elevati e, per necessità di razionalizzazione della spesa, bisogna valutare l’efficacia di un farmaco” ha detto Alberico Catapano, segretario generale Sisf e ordinario di Farmacologia all’Università di Milano.

L’Aifa ha predisposto alcuni strumenti utili a monitorare non solo l’ efficacia e la sicurezza del farmaco  ma anche  l’impatto economico sul budget complessivo.  Gli strumenti sono Risk Sharing, Cost Sharing e Payment By Results.

Il primo è lo sconto (fatto dalle società produttrici) sul prezzo del farmaco per i primi cicli su pazienti risultati idonei al trattamento; il Risk sharing è lo sconto sul prezzo per i primi cicli di terapia, solo per i pazienti per cui il trattamento risulta non efficace alla prima valutazione; infine,con il Payment by results, l’azienda rimborsa totalmente il farmaco (che risulta dunque gratuito per il sistema sanitario) se il paziente non risponde al trattamento entro il primo controllo.

Quest’ultimo rappresenta la situazione ideale, secondo Paolo Siviero direttore del centro studi Aifa “perchè lo Stato paga in base al successo della terapia, che viene valutato per ciascun paziente con criteri scientifici e in tempi stabiliti sulla base dei risultati degli studi clinici. E l’ Aifa si sta dirigendo verso l’adozione diquesto principio per tutti i farmaci innovativi”.

 

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