So di tirarmi la zappa sui piedi ma mi sento obbligata ad ammettere un inconveniente del mestiere (il mio). Talvolta la notizia è tutta apparenza e niente sostanza, è l’involucro di una scatola vuota. Quanti fatti sensazionali sono poi veramente tali? E chi si prende la briga di verificarli nel tempo?  Se l’argomento riguarda la salute, poi, la conseguenza della notizia-bolla-di- sapone altro non è che bruciante delusione (e la responsabilità? Ma qui apriamo un altro capitolo…)

Qualche anno fa, era il 2006, la rivista Nature raccontò un avvenimento sensazionale: “Ricostruita nei topi la ghiandola mammaria grazie alle cellule staminali”. Nei roditori da esperimento, cui erano state tolte preventivamente le ghiandole,  era stata inserita una cellula immatura che, nell’arco di sei settimane, si era trasformata in una ghiandola completa, dall’alveolo ai dotti.

Chi ha compiuto quest’opera meravigliosa? Un gruppo di ricercatori australiani dell’istituto di ricerca “Walter and Eliza Hall” di Parkwille, guidati dalla giovane ricercatrice Jane Visvader.

La notizia ha riempito le pagine dei giornali, il web, i minuti dei telegiornali, è sicuramente stata ripresa nei giorni successivi. Poi, come sempre accade, è precipitata nell’oblio.

La scintilla si è riaccesa grazie a Rita, giovane mamma, laureata in chimica. È stata lei a ricordarsene quando è stata costretta a interrompere l’allattamento per colpa di un tumore al seno. Ed è stata lei a inviarmi gli articoli e l’indirizzo mail della ricercatrice Jane Visvader…Come procederanno questi studi? si chiedeva Rita. Altro che protesi e taglie extra-large,  una donna che ha avuto un tumore sogna un seno naturale, come quello che aveva prima. Prima del cancro,  prima della ferita di spada che la vita – talvolta – dispensa.

Ma il prima non si riprende, nemmeno per la coda. E infatti Rita guarda avanti, che meraviglia sarebbe poter avere un seno nuovo e vero …!

Così abbiamo scritto alla Visvader e lei ci ha risposto che quel lavoro non era finalizzato a ri-creare le mammelle: L’intento della mia scoperta è capire come si sviluppa il cancro. Le cellule staminali non andrebbero usate per la ricostruzione, non ne sappiamo abbastanza. Usarle potrebbe essere addirittura rischioso.

(I am sorry but the purpose of the stem cell discovery is that it will help us better understand how cancer develops. However,  the stem cells should not be used for reconstruction, as we do not understand enough about them. This would be too risky).

Così va la ricerca e così vanno le notizie…

 

Tag: , , , , , , ,