Sul “Corriere salute” online, ieri, è uscito un ampio servizio dedicato alla Tos, la terapia ormonale sostitutiva per  donne in menopausa. Eccolo.  Una lettrice, indignata, mi fa notare le dichiarazioni della ginecologa Rossella Nappi, la quale per convincere sulla bontà della pillola ormonale dopo i 50 anni dice: “Anche il tumore al seno non deve fare paura (no???), perché gli ormoni non lo provocano, semmai favoriscono la crescita di forme ormono-sensibili già presenti che, peraltro, sono quelle da cui si guarisce nel 95% dei casi”.

La lettrice giudica “crudele” questa affermazione: si chiede se la ginecologa, docente di Ostetricia e Ginecologia a Pavia e membro del consiglio direttivo della International Menopause Society, abbia mai fatto il suo lavoro, cioè abbia mai visitato le donne. Le quali, anche se non hanno familiarità al tumore, come rivelano le ricerche, si ammalano sempre più spesso di cancro al seno, soprattutto in menopausa,  momento di stravolgimenti ormonali. La lettrice conclude con amarezza:“Visto che si sa che la Tos ha il potere di risvegliare tumori latenti, come afferma anche l’illustre dottoressa, è un atto criminale consigliarla!”.

Quel che colpisce e ferisce  è la tranquillità-indifferenza con la quale la ginecologa – (una donna! ) – parla del tumore ormono-sensibile che potrebbe essere scatenato dalla Tos:  siccome guarisce, che problema c’è? A parte che non è detto che guarisca (ma glielo deve dire una lettrice??? )  può un medico lasciar intendere che affrontare un cancro sia un effetto collaterale come tanti altri…?

Altra considerazione: l’effetto collaterale-tumore sopraggiungerebbe in cambio di che cosa? Contrastare un’osteoporosi (il più delle volte presunta perché è assai raro averla a 50 anni) disturbo che si combatte camminando e prendendo vitamina D e calcio.

Morale: a dispetto degli studi che rilevano incidenze più alte di tumori alla mammella con la Tos, persistono i supporter dell’ormonoterapia, perché?

 

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