Per le medicine, l’anno scorso, fra ospedali e farmacie abbiamo speso 26,3 miliardi di euro. Tradotto in scatole fanno 1,8 miliardi di confezioni, pari a 30 a testa. Il servizio sanitario “ha rimborsato” i tre quarti di 26 miliardi, ossia 19 miliardi e 700 milioni.

Rispetto al 2010, c’è stato un risparmio totale dell’1,6 per cento e un risparmio a carico del sistema sanitario nazionale del 4,6 per cento. Nonostante ciò, la spesa per i farmaci di fascia A acquistati privatamente è cresciuta del 21 per cento.
I dati sono diffusi dall’Aifa, Agenzia italiana del farmaco.

Il direttore generale Aifa, Luca Pani, ha detto che “la spesa farmaceutica è diminuita rispetto all’anno scorso ma i consumi sono aumentati. Ciò si deve al fatto che abbiamo promosso i farmaci equivalenti che costano meno”.

Pani ha aggiunto che la “preoccupazione principale è la salute dei malati che non può prescindere dall’appropriatezza delle prescrizioni. Non ci interessa solo il dato quantitativo ma anche l’aspetto qualitativo delle prescrizioni: tutti i malati devono poter avere i farmaci di cui hanno bisogno e devono essere certi che siano i più appropriati per la cura delle loro malattie”.

Ogni tanto però succede che su medicine e dispositivi sanitari ‘qualcuno’ faccia la cresta ai danni del sistema sanitario nazionale.

L’analisi è stata condotta dall’ Osservatorio dei contratti pubblici sugli strumenti individuati dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali (AGENAS) di maggiore impatto sulla spesa sanitaria. Affari italiani ha messo online l’elenco completo.

In alcuni casi la differenza fra i prezzi di mercato e costi affrontati dal sistema sanitario è incredibilmente alta, fino a cinque volte più del dovuto. Comprare una siringa dovrebbe costare ad una Asl o un ospedale solo 2 centesimi, invece può costare da 3 a 65 centesimi. Una protesi all’anca può variare da 284 a 2.575 euro a seconda della Asl. Gli inserti di tibia si pagano da 199 euro fino a 2.479 euro, 12 volte in più.  E ancora: un flacone di antinfettivo, il cui giusto costo sarebbero 80 centesimi, in media viene pagato 3,22 euro (+302,5%). Un trattamento Hiv, invece di 0,76 euro, ne costa 1,39: l’82,9% in più.

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