La nostra vicina Francia è zeppa di coltivazioni Ogm.  Oggi  arriva uno studio-choc sugli effetti dannosi del mais Ogm: è pesantemente tossico, fino a diventare mortale per i roditori.

La ricerca è frutto del lavoro dell’equipe di Gilles-Èric Sèralini dell’università di Caen, da anni in prima linea nella ricerca indipendente su Ogm e pesticidi e fiero oppositore dell’utilizzo in agricoltura di piante modificate geneticamente.

I dati che saranno pubblicati dalla rivista Food and Chemical Toxicology e anticipati dalla stampa francese, sono contenuti nel libro di Sèralini “Tous cobayes!” (“Tutti cavie”, Flammarion ed.) che uscirà in Francia la settimana prossima, il 26 settembre. E che già promette di diventare un testo fondamentale per gli ecologisti contrari al transgenico.

Nel corso dello studio – avviato nel 2006 e realizzato quasi in clandestinità, con mille precauzioni e codici di comunicazione segreti – i ricercatori francesi hanno studiato su 200 ratti gli effetti del mais ogm NK603 (prodotto del gruppo Monsanto).

Gli animali, nutriti due anni con questo cereale (a volte trattato con l’erbicida Roundup, sempre di Monsanto) sono morti precocemente rispetto agli altri e hanno sviluppato più tumori. In particolare nelle femmine la mortalità è raddoppiata o si è triplicata. Mentre i tumori sono risultati da due a tre volte più frequenti in ambedue i sessi, con dimensioni spesso impressionanti.

“È la prima volta che per un Ogm e un pesticida –  ha spiegato Sèralini – è stato valutato l’impatto sulla salute per tempi più lunghi rispetto agli studi fatti da agenzie internazionali, governi e industrie”. Fino a oggi, secondo l’autore, i test realizzati sul mais NK603 sono durati solo tre mesi, un tempo insufficiente per individuare l’eventuale sviluppo di tumori.

E se pure per qualche Ogm, aggiunge l’esperto, ci sono già studi sui tre anni, le analisi non sono mai state così approfondite.

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