Mettere al bando la vitamina E e gli altri antiossidanti: è la proposta per combattere il cancro suggerita dall’ottantaquattrenne premio Nobel James Watson, padre della scoperta del Dna con Francis Crick.

L’idea, pubblicata sulla rivista Open Biology, mette sotto accusa il ruolo degli
antiossidanti presenti nell’alimentazione, considerati da sempre alleati delle
cellule e nemici dell’invecchiamento, ma è stata accolta con un certo
scetticismo da buona parte della comunità scientifica.

L’articolo che ha destato contrastanti commenti fa il punto sui meccanismi
molecolari che stanno alla base dei tumori, soprattutto quelli a rapida crescita
e molto resistenti alle terapie. L’analisi si concentra su alcune molecole, i Ros,
molecole dette ossidanti, che mediano tutte le funzioni vitali ma che allo
stesso tempo sono talmente reattive da poter produrre danni al Dna.
Se quindi da un lato gli ossidanti, come i Ros, sono fondamentali per il
funzionamento delle cellule è necessario però contrastarne gli “eccessi”
attraverso gli anti-ossidanti.

«Possiamo vivere a lungo – ha spiegato Enrico Avvedimento, docente di
patologia molecolare e cellulare dell’Università di Napoli Federico II – solo
perchè abbiamo dei sistemi anti-ossidanti. Se mancano alcuni di questi enzimi
abbiamo un invecchiamento precoce».

Nei tumori questo equilibrio viene “manomesso”: per evitare di
invecchiare, le cellule tumorali hanno sviluppato dei meccanismi molto
efficienti in grado di ridurre gli eccessi di Ros, tanto da risultare praticamente
immortali. Secondo Watson è per questo motivo che molti trattamenti che combattono il
cancro bloccano lo sviluppo di anti-ossidanti. Il premio Nobel è convinto che assumere anti-ossidanti ad esempio vino rosso, broccoli e the verde, durante le terapie anti cancro, potrebbe annullare l’effetto delle cure.

Le conclusioni del ricercatore hanno però suscitato un certo scetticismo
nella comunità scientifica, «si tratta di una provocazione – ha detto Fabrizio
D’Adda di Fagagna
, ricercatore dell’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare
(Ifom) – che può avere un valore nell’innescare una discussione seria
sull’argomento. Si sa che molti antiossidanti non hanno dimostrato efficacia
nel curare i tumori, ma non è sempre così perchè ci sono anche evidenze
opposte. Si tratta quindi di aspetti ancora non del tutto chiari e molto
complessi. Forse l’ipotesi di Watson potrebbe essere vera nel caso di tumori
allo stato avanzato».

«I dati analizzati da Watson – ha spiegato Avvedimento – sono
corretti ma sono sbagliate le conclusioni. Da un lato è necessario
comprendere meglio il ruolo dei Ros e degli anti-ossidanti per combattere il
cancro dall’altro bisogna prevenire l’invecchiamento cellulare e i danni al Dna
attraverso diete con cibi che riducono i Ros. Affermare che prendere
antiossidanti favorisce i tumori è sbagliato. Altrimenti favoriamo il paradosso
che è meglio fumare per prevenire il cancro metastatico».

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