Sono state presentate stamattina le cartelle mediche di 34 (su 36) pazienti trattati agli Spedali Civili di Brescia con il metodo Stamina. Si riferiscono a bambini e adulti colpiti da malattie degenerative senza cura che hanno iniziato o concluso le cinque infusioni di staminali mesenchimali. Tutti in terapia dal 2011.

I referti riguardano:

8 malattie di Niemann Pick (6 sono bambini), 7 Sma 1 (6 sono bambini) 5 Sla adulti, 5 leucodistrofie metacromatiche, 4 Parkinson, 2 paralisi cerebrali infantili, 1 sclerosi multipla, 1 malattia di Tay-Sachs, 1 Sma3 (adulto).

Due pazienti si sono rifiutati di presentare le loro cartelle, uno è cognato del direttore dell’ospedale, l’altro è Luca Merlino dirigente dell’assessorato Sanità in Regione Lombardia (Giulio Golia lo ha intervistato per le Iene, ecco il testo.)

È stato Massimo Sher, neurologo e medico legale, a raccogliere gli esami strumentali di tutti i pazienti eseguiti al di fuori dell’ospedale bresciano. “Il fatto che mi ha meravigliato è che queste persone non hanno ricevuto alcun controllo né da parte di ispettori ministeriali, né dai membri del comitato scientifico (i 13 esperti che hanno bocciato l’eventualità di una sperimentazione). Non sono nemmeno stati visitati da specialisti in ospedale”.

Sher ha raccolto Tac, risonanze, ecografie, indagini genetiche, oltre alle diagnosi di malattia e ai referti di ripetute visite specialistiche prima e dopo Stamina.

Ecco una sintesi dei risultati sottoscritti da specialisti, “almeno una cinquantina” ha precisato Davide Vannoni.

“La terapia non ha mai provocato effetti collaterali negativi – ha dichiarato Sher –i pazienti con Parkinson hanno ridotto gli antidolorifici e gli antidepressivi. Diminuiti i tremori e le cadute. Nei malati di Sla sono migliorate: respirazione, deglutizione, incontinenza e si è ridotta la spasticità. Una donna riesce a camminare con un ausilio, altri parlano al telefono, cose che prima non facevano”.

Nei bambini affetti da paralisi cerebrale infantile sono migliorate la deglutizione e la capacità di camminare, sono comparsi movimenti volontari e lacrimazione. Un piccolo malato di Niemann Pick aveva fegato e milza grossissimi, organi che, dopo le prime infusioni, si stanno avvicinando alle misure normali. Interessante il dato emerso nel morbo di Krabbe, le analisi del sangue – dopo trattamento Stamina – hanno evidenziato la presenza dell’enzima mancante, la cui assenza provoca l’intossicazione cellulare responsabile dell’insorgenza della malattia.

Alla conferenza stampa si sono presentati i genitori della piccola Ludovica, 7 anni, affetta dalla sindrome di Tay-Sachs, rara malattia neurodegenerativa. Il papà, Dario Franchi, racconta: “Fino ai 3 anni, Ludovica era normalissima, camminava, parlava, mangiava. Poi si sono manifestate le prime crisi epilettiche e man mano il progressivo calo di funzioni. Ora non parla, non mangia per bocca, non cammina. Nel 2009 ci hanno detto che avrebbe potuto vivere 1-2 anni, fortunatamente siamo andati oltre quel ‘limite’ e ora stiamo provando con queste staminali. Siamo ottimisti, i miglioramenti ci sono”. La piccola ha fatto tre infusioni a Brescia, è in attesa delle due successive.

“Recentemente, durante un day-hospital all’ospedale Bambino Gesù di Roma, l’esame elettroencefalografico di Ludovica ha evidenziato miglioramenti rispetto al quadro precedente. I progressi si notano sotto molti aspetti, la piccola riesce a rotolarsi su se stessa (non lo aveva mai fatto), sorride ed è più tranquilla”.

Il pediatra e immunologo di Stamina, Marino Andolina ha annunciato una pubblicazione scientifica sui bimbi affetti da Sma. “Stiamo componendo il lavoro – ha detto – La Sma è una malattia che può solo peggiorare, di miglioramenti non se ne sono mai visti. Abbiamo analizzato le situazioni di Celeste, Sebastian e Desiree prima e dopo le infusioni, usando una scala di giudizio universalmente nota: Celeste è passata da 1 a 27; Sebastian da 1 a 10; Desiree da 5 a 25. Questi sono fatti, fenomeni”.

Dopo la conferenza stampa è arrivata la notizia che il Centro Nazionale Trapianti valuterà le cartelle dei pazienti. “Sono documenti oggettivi dai quali non si può prescindere – ha detto il direttore Nanni Costa – Avranno un valore particolare – anche se sono tante – perché non sono all’interno di una sperimentazione”.

Perché il ministro e gli scienziati avrebbero interesse a boicottare questa terapia? Hanno chiesto i giornalisti.

Vannoni ha risposto: “Posso solo fare delle ipotesi. Il ministro ha bloccato il modo di sapere se questi trattamenti funzionano. Noi avevamo iniziato a trattare i pazienti in terapia compassionevole (la legge Turco del 2006 precisa proprio che là dove c’è rischio di morire un paziente ha diritto a una terapia compassionevole), ora il non prendere neppure in considerazione queste cartelle cliniche, questi malati in carne ed ossa, significa negare il fenomeno, l’evidenza. Il no è arrivato sulla carta. Prima di stendere il protocollo avevamo invitato gli esperti a valutare i casi singoli e a redigere insieme le tappe della sperimentazione. Ci fu risposto che la metodica avrebbe dovuto essere messa a punto in un laboratorio farmaceutico. Credo che la risposta stia qui: noi abbiamo dimostrato che le staminali si possono produrre in modo sicuro anche in un laboratorio che costa venti volte meno”.

A proposito di staminali, si è visto che le mesenchimali non possono generare neuroni, come rispondete? Chiede un’altra giornalista a Vannoni.

Risposta: “Le ultime pubblicazioni su riviste specializzate rivelano proprio che le staminali interagiscono con i tessuti danneggiati, in funzione di quel tessuto. La Sma è malattia di tutto il corpo, non c’è solo un danno al sistema nervoso, queste cellule danno più di una risposta, facilitano gli scambi intra-cellulari, la produzione di proteine ed enzimi, di fattori di crescita, quando le iniettiamo non sono più mesenchimali…”

Sui rischi per la salute e sull’aver negato a malati gravi i trattamenti salvavita (obbligandoli a lunghe trafile giudiziarie) interviene Marino Andolina: “Con una serie di falsità sono state aggirate due leggi dello Stato (La Turco-Fazio sulle terapie compassionevoli e la 57 di quest’anno che prevede la sperimentazione Stamina), queste omissioni e menzogne metteranno a rischio la vita di centinaia di persone. Chi è il responsabile? Fra i 13 esperti non ho visto colleghi, nessuno fra loro aveva mai visto una cellula staminale, gli scienziati interpellati hanno scarse esperienza anche di Sma. Spero che le Procure della Repubblica facciano chiarezza sulle tre colossali bugie diffamatorie.

1)le infusioni sono pericolose, possono trasmettere virus e infezioni, gli stessi Spedali di Brescia hanno smentito (noi abbiamo consegnato un protocollo biologico non medico, non abbiamo specificato il lavoro svolto dall’ospedale).

2)le infusioni possono trasferire per via lombare pezzi di osso (è impossibile, le staminali sono appiccicose e si lavano da 6 a 9 volte).

3)le infusioni ripetute di cellule possono provocare una reazione immunologia (non c’è mai stata, hanno inventato una malattia, sulla carta)”.

La foto ritrae Raffaele Pennacchio, medico di 55 anni, malato di Sla e morto ieri dopo aver manifestato davanti al ministero dell’Economia per chiedere attenzione sulla sua malattia. Era in lista per accedere al trattamento Stamina.

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