Abbiamo cercato il numero delle donne che muoiono ogni anno di tumore al collo dell’utero (per spiegarci le ragioni della campagna vaccinale di massa sul papilloma virus, costosissima e promossa con denaro pubblico).

E abbiamo scoperto che questo dato non esiste.

Sui siti e sui documenti ufficiali compaiono sì dei numeri relativi alle morti, “mille in un anno” (Asl Milano), oppure “2 ogni centomila donne” (saperidoc), ma si tratta solo di morti presunte. Nulla di certo. Lo confermano all’Ispo della Toscana, l’istituto di ricerca oncologica che collabora periodicamente con Airtum (Associazione italiana registro tumori) alla stesura del poderoso volume “I numeri del cancro”: “Sui certificati di morte non è precisato se il decesso è avvenuto per il tumore del collo dell’utero o dell’intero organo, compare soltanto la dicitura generica ‘tumore all’utero’, per questo, nello stimare le possibili morti ci siamo basati su previsioni“.

Morti possibili.

Pre-visioni.

Scorriamo il pdf pubblicato nel 2014 da Airtum -194 pagine per raccontare l’epidemia cancro in Italia – ecco la previsione sull’incidenza del tumore del collo dell’utero: una donna su 163 potrebbe ammalarsi da 0 a 84 anni. E poi diverse pagine sulle “morti presunte” riferite a chi di questo cancro si ammala e “potrebbe” morirne. Potrebbe. La statistica si fa per ipotesi. Perchè le morti reali non sono state censite.

Non so a voi, a me la scoperta inquieta.

Non si sa quante donne muoiano di tumore del collo dell’utero! (fonte: Ispo)

Come mai sulla lettera che le Asl spediscono a casa (a Milano in tre tornate, a 11 anni e mezzo, a 12 anni e a 12 e mezzo) per invitare le adolescenti a sottoporsi al vaccino anti-papilloma, è scritto che “in Italia il tumore della cervice colpisce ogni anno 3.500 donne di cui 1.000 muoiono”?

Abbiamo chiesto alla Asl milanese da dove è stato estrapolato il numero mille. Risposta: “Fa parte di una statistica”. Quando abbiamo preteso di sapere a quale statistica si riferissero, ci siamo sentite rispondere, in maniera molto gentile, che se riteniamo il numero non corretto dobbiamo rivolgerci al direttore della Asl, Walter Locatelli.

Sul sito di Aifa il tumore del collo dell’utero è presentato dall’agenzia europea Ema come un flagello, tanta enfasi ma completa assenza di dati:

….Il cancro della cervice è la quarta causa più comune di morte per tumore nelle donne nel mondo, con decine di migliaia di morti ogni anno nella sola Europa, nonostante l’esistenza di programmi di screening per individuare precocemente il cancro… Cliccate qui. 

Per la serie allarmismo fa rima con cialtronismo (anche perchè non si fanno distinguo fra donne del Terzo mondo e dei Paesi occidentali). E chiediamoci perchè, di tutti i tumori femminili, talvolta sì, autentici flagelli per la popolazione occidentale, ci si debba preoccupare solamente del più innocuo, il tumore alla cervice.

Quest’ultimo si previene con il pap test, l’efficace esame che permette di individuare le lesioni precancerose e le alterazioni delle cellule in atto, ed eventualmente rimuoverle. È un cancro che si sviluppa lentamente, per questo un pap test all’anno è più che sufficiente a salvarci la vita e a preservarci la fertilità.

Ben più difficili da scoprire, e più veloci nel loro sviluppo, sono i tumori di utero e ovaio. Ma quando abbiamo sentito campagne informative rivolte alle donne di ogni età? O giornate intere dedicate durante l’anno scolastico?

Il tumore dell’utero si individua come quello dell’ovaio, sottoponendosi a periodiche ecografie. Mentre il secondo è silenzioso, il primo dà spesso segnali, come dolori e perdite. Entrambi hanno un decorso più rapido di quello della cervice. Il primo è più frequente dai 50 anni in su, il secondo colpisce anche dai 25/30 anni.

Per chi è interessato ecco come interpretare le tabelle Airtum, grazie alle spiegazioni del segretario Airtum, Emanuele Crocetti.

Ipotesi sull’incidenza nell’arco di una vita

La tabella 2 a pag. 15: riporta il numero di persone che nel corso della vita svilupperanno un tumore, da 0 a 84 anni. Una donna su otto si ammalerà di cancro al seno, una su 47 di tumore del corpo dell’utero e una su 163 di cancro al collo dell’utero. La supposizione dell’incidenza è stata fatta in base alle diagnosi.

Ipotesi sull’incidenza nel 2014
Tabella 4 a pag 17. I nuovi tumori “stimati” nel 2014. Apprendiamo che il tumore al corpo dell’utero è il quinto per incidenza fra le donne (nessuna traccia del flagello a cui si riferisce Aifa). Si “stima” che 2.200 si ammalino di tumore della cervice nel 2014.

Morti nel 2011
Vi è un errore nella tabella a pagina 18 che l’Ispo ci ha segnalato. Le morti da tumore all’utero sono 2.904 (ma non si può risalire ai morti da tumore al collo dell’utero)

Registri tumori a macchia di leopardo
I dati reali di incidenza e mortalità in Italia sono lacunosi, mancando il registro tumori in molte regioni. Tutti i dati che trovate nelle tabelle si riferiscono al 51% della popolazione.

 

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