Sono nata a Milano nel 1967, dopo la laurea in Filosofia, nel 1997, ho avuto il primo contratto al Giornale, dove lavoro tuttora, redazione cronaca. Sposata, ho due figlie di 10 e 8 anni alle quali ho trasmesso il gene della felicità.

Nell’ottobre del 2007 la batosta: scopro di avere un tumore al seno, un tu-mo-re. Lo sillabavo per digerirlo meglio ma restava sempre una camionata in faccia. Uno di quegli scossoni che prima ti stordiscono e poi, quando la consapevolezza riaffiora, ti lasciano appiccicati addosso strati di paure, quasi una seconda pelle. Io alternavo momenti di rabbia ad altri di assoluto rifiuto: insabbiavo cartelle mediche e pensieri, non ne parlavo con nessuno.

Da allora la mia vita è cambiata profondamente e non solo per gli interventi e le cure: chemio, radio, pastiglie, punture. Mi sono inventata interessi per restare a galla, mi sono aggrappata ai miei grandi amori, la famiglia prima di tutto, gli amici, il lavoro che ho potuto riprendere part-time (grandissima la legge chiesta dall’Aimac, associazione malati di cancro e firmata da Maroni, vi darò i dettagli nel blog) piano piano ho messo nell’angolo i fantasmi, ogni tanto li tiro fuori, uno alla volta, ma solo per metterli al tappeto.

Perché questo blog? Da quando ho finito le cure e vivo “fra color che son sospesi” ho sempre pensato di trovare un modo per aiutare chi è ancora nel tunnel. Ogni tanto mi arriva un messaggio da Giacomina, la chirurga-senologa che mi ha salvato la vita operandomi due volte (quando si dice il destino, abbiamo frequentato lo stesso liceo, alle Marcelline di via Quadronno) mi chiede se posso chiacchierare con qualche sua nuova paziente, renderla partecipe di quello che mi ha fatto star bene. Ed eccoci al dunque: la vita cambia dopo un tumore, per sempre. Ma non è detto che sia in peggio.

L’idea del blog mi è frullata in testa la notte di Natale. Sarà una piazza virtuale aperta, un angolo per condividere domande, preoccupazioni e riflessioni. Sarà la mia scrivania – e il suo filo diretto con le agenzie- al servizio di voi tutte, dirette interessate, amiche o parenti. Vi girerò le informazioni più succose, gli screening, le campagne di prevenzione di ospedali e associazioni. Intervisterò per voi le donne famose che ci sono passate, quelle che hanno avuto un tumore al seno e lo hanno schiacciato ben bene sotto un tacco.