Per 40 anni la Medicina ha considerato “scientifico” testare i nuovi farmaci contrapponendoli a placebo.  A un gruppo di malati, selezionati casualmente, è somministrato il principio attivo da validare mentre, a un altro gruppo, è dato un placebo (zuccherino o altro). Oggi la comunità scientifica si interroga se questo comportamento sia etico. E riflette sull’opportunità di cambiare registro. La nuova strada è  indicata da Aron Goldhirsch, vicedirettore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia. “Occorre selezionare meglio la popolazione da studiare; offrire una informazione più completa sui nuovi farmaci da sperimentare, sottoporre il paziente a un consenso informato più comprensibile. Non solo: […]