Ti ammali di un cancro dei peggiori, che non si può operare. Sei considerata invalida al 100% perché quella massa che preme nella testa ti fa barcollare e parlare con la bocca storta. Ogni tanto ti si annebbia la vista e non ricordi cosa stavi facendo. E, quando i pensieri scappano per conto loro, ti prefiguri la morte. Metti in ordine nell’armadio di tuo figlio immaginando come lui frugherà tra jeans e magliette quando non ci sarai più. Però, poi, irrompe una speranza. Tiri la sorte, come un condannato qualsiasi: punti tutto sulla terapia Di Bella, quella bocciata nel 1998. […]