Conoscere il cancro significa anche avere a che fare con i malati terminali. Nell’ ambulatorio di oncologia si incrociano sguardi, in silenzio. Uno dice “mi ricordo di te, chissà se ti rivedrò”. Però i malati all’ultimo stadio non sono qui. Gli oncologi, negli ambulatori, lavorano per i vivi più sani, per quelli che insieme alle lastre si portano dietro le speranze E gli altri? Mi ha molto colpito una storia pubblicata sul sito online della Stampa a fine agosto. Ne ha inserito il link, Carlo Z., pediatra, commentando Le libertà di serie B. Non c’è solo il dolore di un […]