Quei barconi sono figli di nessuno. Non hanno padri, non hanno madri, non hanno rotta, piloti e comandanti. Non hanno terra e neppure speranza. Non hanno confini, frontiere o porti.  Solo mare e corpi e cadaveri. Lampedusa è un nome, un’isola, un simbolo, dove ognuno si masturba al gioco delle colpe. Di chi smercia anime morte? Certo. Gli scafisti fanno il loro sporco mestiere. E poi? Poi di chi chiude gli occhi alla partenza e di chi volta lo sguardo all’arrivo. E’ colpa della legge, della Bossi-Fini, di chi non controlla o controlla troppo, dell’Europa tutta, o dell’Italia, della Germania e della Svezia, delle motovedette e dei pescherecci, di un destino cinico e baro. E sarà colpa pure del Mediterraneo o delle guerre vicine e lontane, di chi migra senza passaporto e di chi pretende un passaporto. Non so se ve ne siete accorti, ma la politica cerca le colpe, non le soluzioni. Forse il problema è proprio tutto qui.  Quando trasformi la questione immigrazione in una battaglia ideologica e in uno strumento politico non c’è più spazio per nulla. Solo per i cadaveri.

Stai tre giorni a Strasburgo per capirci qualcosa. Non ci riesci. Comprendi altro. Primo. L’Europa passa il tempo a interrogarsi sulle frontiere, ma l’Europa non è neppure un’espressione geografica. E’ solo una serie di interessi, spesso inconciliabili. L’Europa ha paura. L’Europa non si ama. Per darsi un’identità si è chiusa. Poi siccome questa identità in realtà non l’ha mai avuta è e resta piena di buchi. Frontiere chiuse e senza controllo. Quali sono queste frontiere esterne e chi dovrebbe controllarle? Ogni singolo Stato pensa alle sue. La risposta istintiva è che storie come quelle che accadono davanti a Lampedusa non sono un’affare europeo. Tocca all’Italia pensarci. Come? Non si sa. O meglio si sa, ma non si può dire. Quelli che vivono a Nord vogliono semplicemente che l’Italia faccia il lavoro sporco. Non tocca a loro bagnarsi le mani di sangue. L’Italia deve essere cattiva, come i buttafuori davanti ai locali per ricchi. E’ chiaro che è un lavoro violento, senza simpatia, ma fa stare i ricchi tranquilli. I buttafuori si sputtanano, ma è per il bene di tutti. Questo vogliono, senza dirlo apertamente, governi come la Svezia e la Germania. E pure la Francia. Dicono pure che loro già fanno il massimo. Danno asilo a buona parte dei rifugiati politici. Sono pure incazzati, perché sanno benissimo che chi viene da lontano non vuole fermarsi in Italia, ma sogna il Nord. E l’Italia, secondo loro, come buttafuori non è abbastanza efficiente. Così piangono i morti e maledicono i vivi. Ma se vai a parlare con loro di Frontex, del sistema europeo di sorveglianza delle frontiere, la risposta è svogliata. Nessun obbligo, solo volontari. Le frontiere dell’Europa non possono essere una preoccupazione europea. Marco Scurria, parlamentare europeo di Fratelli d’Italia, è il relatore del progetto Eurosur. Lui ci crede. Pensa che Lampedusa è un confine non solo nazionale, ma soprattutto europeo. E ti dice che l’Europa dovrebbe offrire mezzi, navi, radar, uomini e soldi per sorvegliare le frontiere più a rischio. Ti dice che l’Italia in un solo giorno  ha avuto 5 sbarchi, 950 immigrati, e 10 tonnellate di cocaina che bussavano per entrare nel porto di Napoli. In Svezia, nello stesso giorno, hanno avuto a che fare con uno sciatore russo che aveva oltrepassato, a sua insaputa, il confine. Forse c’è più bisogno di aiuto a Lampedusa che lassù, a Nord. Certo. Ma l’Europa in realtà non ha confini. Ha solo pezzi di confine. Per esempio per i tedeschi i confini dell’Europa sono la Germania e tutto quello che gli sta intorno. Quello che gli sta intorno serve a difendere la Germania.

La domanda allora è se all’Italia servono i confini dell’Europa. Noi in fondo siamo una terra senza frontiere. Abbiamo passato una vita a oltrepassare quelle degli altri, cercando fortuna in mondi lontani. Forse le frontiere non ci appartengono. Forse non siamo nati per fare i buttafuori. E soprattutto non si capisce perché dobbiamo fare questo sporco lavoro per far divertire la Germania. Quasi quasi è il caso di aprire il Mediterraneo. Scommettete che a quel punto Lampedusa sarà un problema europeo?

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