Una rabona in punta di dito

Uno, due, tre.  Tibor Nyilasi tocca all’ala, Fazekas scivola, crossa e rotola, poi la palla in qualche modo arriva a Törocsik e qui accade l’imponderabile.  Il centravanti di quell’Ungheria inventa un tiro quasi contronatura, colpisce di «spizzo», con l’esterno destro, quasi fosse una vera «rabona», la panna gira e va veloce, verso sinistra, sembra volare oltre lo stadio e invece all’improvviso curva e sfonda porta, portiere e carabattole varie.  Era il 1978, qualche mese dopo Baires ’78. È l’ultima volta che hai segnato un gol così.  Ed era su un campo disteso su un tavolo da cucina, verde, con le […]

  

Tutto il calcio in sei minuti

Tutto accade in un giorno solo, dall’alba al tramonto, in un secolo lontano. È domenica. È l’otto maggio 1898.  A Torino, su un campo in terra battuta, lì dove un tempo c’era un vecchio velodromo, si sta svolgendo il primo campionato di calcio italiano.  Ci sono quattro squadre, tre di Torino e una di Genova.  La semifinale al mattino, la finale il pomeriggio.  Il giorno prima, a chilometri di distanza, a Milano, l’esercito del generale Bava Beccaris spara sulla folla.  Sono tanti i feriti, sono troppi i morti.  Il centravanti del Genoa Cricket and Athletic Club, David Jason Brandi, figlio […]

  

La filosofia dell’ala destra

Mané e il professor Antezana non avrebbero, in apparenza, dovuto mai dialogare.  Nessun incrocio, nessun incontro, nulla da dirsi.  Antezana è un filologo colombiano, saggista, autore di libri come Algebra y fuego.  Lectura de Borges o Elementos de semiótica literaria, docente alla Universidad Mayor de San Simón, intellettuale dotto ed erudito.  L’altro, Mané, sapeva appena sillabare e la sua corsa era un sogno interrotto, una finzione lungo una linea spezzata. «Allegria del popolo», lo chiamavano ed era a lui che i compagni lasciavano la palla quando qualsiasi schema era ormai diventato inutile, o impossibile. «Quando non ci sono più soluzioni […]

  

Per favore non raccontatemi tutto

Sono passati troppi anni e una mezza dozzina di mesi. L’Einaudi aveva scelto Parigi per presentare un progetto piuttosto ambizioso: raccontare in cinque volumi Il romanzo. Era ottobre, c’era un albergo sulla rive gauche dove Mario Vargas Llosa parlava di questo contenitore letterario, il romanzo appunto, come se fosse un personaggio delle sue storie, un signore di mezza età, di origine borghese, con qualche antenato tra i coloni della Magna Grecia. Un tipo sospetto, poco amato dalle autorità, che si porta dietro un’insoddisfazione cronica e una strana malattia che fa dire spesso ai suoi dottori: sta per morire, è morto, […]

  

Feltri e Diso, storie di cavalli e cavalieri (Primo maggio con il Festival delle Storie)

Storie di cavalli e cavalieri. Raccontare è il nostro mestiere. E questa volta il Festival delle Storie di storie ne ha trovate tante, perché cavalli e cavalieri sono segno di avventura, di amicizia, di fiducia, di sintonia, di sorprese, di corse, ostacoli e dell’arte di imparare a muoversi con lo stesso passo. Il primo maggio il Festival delle Storie si ferma nel centro ippico di Atina, via case di Melfa II, per partecipare, raccontando, il campionato centro meridionale di salto ostacoli. Lo fa con uno dei format classici della “valle delle storie”: Radiostory. Edoardo Inglese e Vittorio Macioce si ritroveranno […]

  

Sono forse io? L’altro Giuda

Non te lo togli di dosso con un’Ave Maria. Il senso di colpa ti sta dentro, ti accompagna, scava, rimugina, presuppone. E’ quella cosa che ti prende quando cercano un colpevole. Non sai perché ma pensi che potresti essere tu, soprattutto se non hai fatto nulla. Anzi, ritieni, sospetti che gli altri, gli inquisitori, ti stiano guardando con la faccia di chi ti vede come presunto non innocente. Sei come l’agnello a Pasqua. Se ti sgozzano un motivo ci sarà. Tipo quando qualcuno sulla metro o sull’autobus urla: mi hanno rubato il portafoglio. Tutti gli altri potrebbero guardarti e nessuno […]

  

Valle delle storie: istruzioni open source per costruire una smart land

Non datela per scontata. Una valle deve sentirsi, annusare i suoi confini, trovare le strade, che un po’ sono come i suoi occhi, le sue mani, mostrare il suo volto fuori e allargare lo sguardo al di là dell’ultimo orizzonte e poi battere, il cuore, il suo tempo, il suo ritmo, il suo sound, solo alla fine arrangiare la sua melodia. Riconoscersi. La valle di Comino ci ha messo tempo. O forse a un certo punto si è dimenticata, si è persa. Capita. Capita quando per sentirti più sicuro ti accontenti della miopia, quando il cielo ti appare troppo lontano […]

  

Il lato selvaggio di Nelson Algren (e di Lou Reed)

L’America di Nelson Algren viene dopo Mark Twain e prima di Jack Kerouac. Ma è bastarda allo stesso modo. Lo senti dall’odore e dalla fortuna che ti passa accanto e si gira dall’altra parte. Tossicchiando. E’ l’altra faccia del dollaro, quello sgualcito, che passa per mani ruvide e cotte dal sole, si perde in tasche bucate, nella schiuma di birre dozzinali, nel ventre a saldi di una ragazza. Si sa, inevitabilmente, non finisce in banca. Neppure per sbaglio, perché è un dollaro di strada. E non fa carriera. Quando questa America arriva in Europa qualcuno ci mette sopra una bandiera […]

  

Il Tressette con il morto (Priebke, storia di una farsa italiana)

– Ancora con questa bara? – Non si trova un inceneritore. – Bisognava pensarci prima. Possibile che non ci sia un modo per smaltire le scorie del Novecento. – Stiamo provando con il Tressette. – Cosa? – Il Tressette. Il Tressette con il morto. – Non dica scemenze. – Ma è così. Tutti quanti qui, per un motivo o per l’altro, si sono messi a giocare con lui, con il morto. C’è una salma che da giorni sta girando per l’Italia e nessuno sa davvero cosa cavolo farci. La fanno correre di paese in paese, di nascosto, spostandosi di notte. […]

  

La leggenda della Baja Buggy

Era semplicemente invincibile. Non c’erano santi, bestemmie, trucchi, preghiere o maledizioni. Partiva lenta, quasi caracollando, poi scendeva lungo la discesa accelerando in modo costante, seguiva la linea delle curve, sfiorava i bordi di quella pista improvvisata, qualche volta, rara, si ribaltava, ma era solo una perfida speranza castrata, si rimetteva in piedi, ricominciando a correre. No, non era come le altre auto. Non era veloce, ma teneva la strada, sempre, con la metodica strafottenza dei vincenti regolari, inesorabili. Era la Baja Buggy. Anzi, se proprio si vuole essere precisi, era la baiabuggi di Barbera. Nel senso che era unica, come […]

  

Quando un paese ritorna a correre

Corri e spera. Corri e cambia. Corri e traccia il tuo destino. Corri e torna a guardare il futuro. Questa volta racconto una storia a pochi passi da me. Ha a che fare con il mio paese. Si svolge lì. Non so se lo conoscete, si chiama Alvito, piccolo, tremila abitanti e tanti anni fa era un ducato. Per me è un po’ come la terra di mezzo di Tolkien e forse lo è davvero. Sta sull’Appennino, in luoghi che pochi conoscono, provincia di Frosinone, lì dove finisce il Lazio e comincia l’Abruzzo, un lembo di parco nazionale e se […]

  

La geopolitica del football

Il football? È la prosecuzione della guerra con altri mezzi. È il 26 giugno 1996 e il Times, parafrasando von Clausewitz, fa capire ai suoi lettori che la semifinale dei campionati europei non è solo una partita. Si gioca a Wembley e l’Inghilterra di Gascoigne e Shearer sfida la Germania di Sammer e Strunz. Come diceva la signora Thatcher lo sport nazionale dei tedeschi è la guerra, e la perdono sempre, quello inglese è il football e non vincono (quasi mai). Southgate sbaglia l’ultimo rigore e la Germania conquista Londra. Quel giorno il football non tornò a casa. È solo […]

  

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