Forse da qualche parte c’è davvero una specie di club di quelli che non  smetterebbero mai di leggere i libri di Carlo M. Cipolla. Niente di  ufficiale. Non ci sono tessere né medaglie e chi ne fa parte probabilmente neppure si conosce. È solo gente che ama la storia ad altezza d’uomo, che  cammina tra i miasmi e gli umori del passato, scansando burocrati e  banchieri o si avventura tra i bubboni della peste, sopravvivendo alle  teorie più o meno coerenti di medici e speziali. Questo storico particolare, che se ne andava in giro con una certa eleganza d’altri tempi […]