«Io sono sempre stato un tipo zelante e scrupoloso. se in una giornata riesco a realizzare bene un lavoro sto meglio, persino fisicamente, provo una specie di liberazione. Mi definirei un doverista». Non lasciatevi ingannare. L’uomo con il cappotto grigio spinato, elegante, con il collo della camicia alto e la cravatta nera che cammina quasi distratto per via Solferino, seguendo la linea dei binari del tram, non è di questo mondo. A qualcuno sembra di riconoscerlo, forse per il vago accento veneto o per il naso lungo e dritto, per i capelli corti da ufficiale di marina. È Dino Buzzati […]