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Mafia e ‘ndrangheta, pupi e pupari Così la verità annega tra le bugie

Pupi e pupari, segreti e rivelazioni, misteri e non ricordo. Al processo sulla presunta trattativa Stato-mafia – come ricorda il Fatto quotidiano – è andato in scena un altro capitolo della commedia chiamata ‘ndrangheta. Che tutto vuole e tutto sa, quando conviene. A tentare di incantare i giudici di Caltanissetta che indagano sulla morte di Giovanni Falcone (l’esplosivo sarebbe arrivato dalla nave Laura C, il supermarket dell’esplosivo in mano alla ‘ndrangheta, come ho già scritto) e Paolo Borsellino c’era il collaboratore Nino Lo Giudice, detto “il Nano”, che ha già fatto tanti casini gettando fango su molti magistrati, e che […]

  

Perché Cosa Nostra negli Usa ora parla calabrese

Le parole del neo procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri confermano quanto Madundrina aveva già scritto a proposito dei nuovi rapporti tra mafia e ‘ndrangheta. Non più un ruolo paritario ma una supremazia delle ‘ndrine nei confronti di Cosa Nostra, soprattutto per quanto riguarda il traffico di sostanze stupefacenti, di cui la ‘ndrangheta è sostanzialmente e indiscutibilmente monopolista. «È la mafia piu forte e piu ricca in questo momento nel mondo occidentale anche perché importa l’80% della cocaina che arriva in Europa. Ma è come se Cosa nostra americana avesse rotto il cordone ombelicale con quella siciliana, come se […]

  

Boia chi molla, e la ‘ndrangheta non molla davvero

Boia chi molla, e la ‘ndrangheta non molla davvero. A volte ritornano personaggi come Paolo Romeo, ex politico Psdi già condannato per concorso esterno per ‘ndrangheta di cui avevamo già parlato. C’è una letteratura giudiziaria che lo riguarda e che lo vuole, allora come oggi, al centro delle trame che hanno deciso il destino di Reggio e della Calabria. Negli anni Settanta era legato ai moti del ’70 per Reggio capoluogo, guidati dalla destra neofascista al grido di Boia chi molla, di cui faceva parte (l’11 gennaio 1980 fu arrestato per favoreggiamento nella latitanza di Franco Freda e scarcerato il […]

  

Quando la mafia tratta col “nemico”, da Contrada all’Isis

Si fa un gran parlare da giorni di una presunta trattativa tra mafia, camorra e ‘ndrangheta e l’Isis. Bufale o verità? È vero che l’Isis ha paura di fare un dispetto alle cosche e dunque si tiene lontan dal Sud? È vero che le mafie controllano così capillarmente intere zone del Mezzogiorno da sapere in anticipo eventuali movimenti sospetti? Certo, a sentire il vicepresidente della commissione Antimafia Claudio Fava («in Sicilia è la mafia a tenere lontano l’Isis») l’ipotesi appare plausibile, tanto che il segretario Idv Ignazio Messina chiede spiegazioni: «Messaggio di una gravità assoluta, si rischia di diffondere un […]

  

La farfalla segreta e le trame delle ‘ndrine

La farfalla che doveva restare segreta rischia di far saltare in aria le magagne degli 007 deviati e la tresca con i boss. Parliamo del cosiddetto «protocollo Farfalla», un’operazione che a detta dei suoi padrini sarebbe servita per raccogliere informazioni da detenuti in regime di carcere duro nel biennio 2003-2004. A gestire il protocollo è stato il Sisde che però, secondo la relazione del Copasir, la commissione di controllo sull’operato degli 007, ha agito «sconfinando dalla legge sui servizi, interpretata in modo strumentale e arbitrario». Nel tritacarne del Copasir è finito anche il Dap, ilDipartimento per l’amministrazione penitenziaria, che secondo […]

  

La firma della ‘ndrangheta dietro la morte di Falcone

L’avevo scritto qui, adesso lo conferma anche il pentito di ‘ndrangheta Consolato Villani gettando una luce ancora più sinistra sulla presunta trattativa Stato-mafia e sulla stagione delle bombe che portò alla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: «Tutti gli ‘ndranghetisti sapevano che l’esplosivo per la strage di Capaci era arrivato dalle Saline Joniche», ha detto il collaboratore di giustizia legato alla famiglia dei Lo Giudice deponendo al processo bis per la strage del 23  maggio 1992 in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta. «La ’ndrangheta – ha sostenuto il […]

  

La mafia è morta, la ‘ndrangheta è viva

Una volta si parlava di mafie, adesso la vera mafia è una sola: la ‘ndrangheta. A dirlo non sono solo le inchieste che ne stanno dimostrando la pervasività da Nord a Sud e l’ingombrante presenza anche nel cuore produttivo del Paese come la Lombardia, ma è lo stesso procuratore antimafia Franco Roberti, che a Catania ha disvelato un segreto che ormai era noto a tutti: «In questo momento la ’ndrangheta é l’organizzazione mafiosa più forte nel nostro Paese. Cosa nostra ha subito colpi durissimi e la camorra campana altrettanto. Mafia e camorra sono in una posizione di debolezza rispetto al […]

  

La grande ammucchiata

A volte ritornano. Metti ad esempio quel Paolo Romeo che, neanche troppo a sorpresa, spunta fuori nell’inchiesta su Claudio Scajola. Nei giorni scorsi la Procura antimafia di Reggio Calabria ha annunciato di aver indagato altre persone nell’inchiesta Breakfast: si tratta dei personaggi già oggetto di perquisizione, dai due Fanfari, Giorgio e Cecilia fino a Emo Danesi, ex dc espulso quando saltò fuori la sua iscrizione alla P2. Sono loro gli altri complici della presunta Spectre affaristico-mafiosa collegata alla massoneria? La caccia è partita ancor prima di aver iniziato a spulciare la documentazione monstre – centinaia di faldoni, ci vorranno mesi […]

  

La maschera di ferro

Salta la politica, spuntano fuori le armi e i servizi (deviati) si risvegliano. Coincidenze? Quando viene a mancare la politica con la P maiuscola, stranamente la ‘ndrangheta scende in campo perché sente che lo Stato è più debole. E perché sa che la risposta dello Stato è sempre quella sbagliata: carri armati, commissariamento, decapitazione della classe politica per via giudiziaria. Che tempismo. Attenzione: non voglio assolvere nessuno né condannare quei magistrati coraggiosi che se ne fottono delle stagioni politiche e vanno avanti con le indagini indipendentemente dalle conseguenze politiche delle loro azioni. Quella con la ‘ndrangheta è una guerra, non […]

  

Il giudice e Lo giudice

Chi difende lo Stato in Calabria? Le forze dell’ordine, quando non si dimostrano a busta paga dei boss. I politici, quando non vanno in udienza a casa dei capifamiglia a elemosirare voti. E poi ci sono i magistrati… E qui il discorso – per chi ha voglia di farsi qualche domanda – si complicano. Cominciamo da Giancarlo Giusti, l’ex gip di Palmi arrestato dalla Procura di Catanzaro per un presunto«patto scellerato» con la cosca Bellocco di Gioia Tauro. Su Giusti i primi sospetto erano sorti quando nel 2009 furono scarcerati tre esponenti della potente famiglia della Piana: Rocco Bellocco, Rocco […]

  

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