La Germania scopre le ‘ndrine (15 anni dopo…)

La Germania ci mette più di 15 anni a capire che la ’ndangheta esiste e fa il bello e il cattivo tempo anche da loro. A Costanza Salvatore G. di origini italiane è stato condannato in via definitiva a tre anni e sei mesi non solo per traffico di droga ma anche per aver sostenuto la ’ndrangheta. come riporta la testata Mdr. È la prima volta – secondo il ministero di Giustizia dei Laender e le procure generali tedesche – che Berlino accerta in una sentenza l’esistenza della potente organizzazione calabrese in Germania, la stessa che il 15 agosto del […]

  

Boss sanguinario o semplice cittadino: Cosimo Commisso, chi era costui?

Lo avevamo già scritto, ci sono sentenze sulla ‘ndrangheta che si smentiscono l’una con l’altra. Oggi la Cassazione ha scarcerato Cosimo Commisso, presunto boss della ‘ndrangheta di Siderno, assolto dall’accusa di essere il capo del clan mafioso. Dopo 26 anni di carcere. Ripeto, 26 anni. La motivazione? «Non aver commesso il fatto». E come si è capito, dopo 26 anni, che l’uomo accusato di essere il boss “dei due mondi” non era un capomafia? Perché la sentenza definitiva del processo scaturito dall’inchiesta Crimine avrebbe riscritto l’organigramma delle cosche. E si è scoperto che gli omicidi addebitati a Cosimo Commisso non sarebbero […]

  

L’Emila rossa invasa e la ‘ndrangheta che ride del sisma

Sul sito IlDispaccio del bravissimo collega Claudio Cordova si dà conto della sentenza del gup Francesca Zavaglia che nel rito abbreviato – scelto da una parte degli indagati –  mette una pietra ferma nell’indagine AEmilia sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella regione rossa per eccellenza, di cui avevamo già parlato diverse volte. Nell 1390 pagine della sentenza del processo concluso ad aprile (58 condanne, 17 patteggiamenti, 12 assoluzioni e un proscioglimento per prescrizione) si parla espressamente di «rottura degli argini» da parte della criminalità calabrese in Emilia. In realtà l’argine avrebbe dovuto metterlo la società civile, il tessuto sociale e produttivo […]

  

Boia chi molla, e la ‘ndrangheta non molla davvero

Boia chi molla, e la ‘ndrangheta non molla davvero. A volte ritornano personaggi come Paolo Romeo, ex politico Psdi già condannato per concorso esterno per ‘ndrangheta di cui avevamo già parlato. C’è una letteratura giudiziaria che lo riguarda e che lo vuole, allora come oggi, al centro delle trame che hanno deciso il destino di Reggio e della Calabria. Negli anni Settanta era legato ai moti del ’70 per Reggio capoluogo, guidati dalla destra neofascista al grido di Boia chi molla, di cui faceva parte (l’11 gennaio 1980 fu arrestato per favoreggiamento nella latitanza di Franco Freda e scarcerato il […]

  

La morte del boss malato e lo scontro sul 41bis

Non ci saranno funerali in stile Casamonica per lo storico boss di ‘ndrangheta Pantaleone Mancuso detto vetrinetta ma la giustizia ha perso un’altra volta. Il boss della potente cosca del Vibonese, storica avversaria delle famiglie reggine che compongono il Crimine e che comandano su tutta la ‘ndrangheta, è morto a 68 anni per un tumore nell’ospedale del carcere di Tolmezzo, a Udine, dove era recluso al 41bis nonostante le sue condizioni di salute. Il suo caso, molto simile a quello di Bernardo Provenzano – che resta al 41bis perché «solo così può essere curato» – rischia di esplodere molto presto. […]

  

L’Emilia rossa non si è accorta della ‘ndrangheta

Come volevasi dimostrare. Neanche l’Emilia rossa si è accorta in tempo che la ‘ndrangheta aveva ormai contaminato l’ormai ex feudo comunista. Oggi si scopre che Fernando Ferioli, il sindaco di Finale Emila (comune simbolo del sisma) era stato pericolosamente avvicinato dai boss calabresi. E sul Comune si allunga l’onta dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. Secondo la Gazzetta di Modena infatti la commissione d’accesso nominata lo scorso giugno dal prefetto di Modena, Michele Di Bari, avrebbe suggerito l’ipotesi peggiore. Un fulmine a ciel sereno? Mica tanto. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bologna che lavorano all’inchiesta Aemilia avevano già puntato […]

  

Muore il boss incensurato che sparò a via Fani

Niente succede per caso, in Calabria. Nel giorno della festa della Madonna di Polsi, il luogo simbolo dei summit di ‘ndrangheta nel cuore dell’Aspromonte, viene a mancare uno dei boss storici della mafia calabrese. Antonio Nirta è stato sepolto alle sei di mattina, in un funerale privato, per ordine della Questura, come era già accaduto a giugno dopo la morte a Santo Stefano in Aspromonte del “re della montagna” Rocco Musolino. A 96 anni «due nasi» non avrebbe voluto le luci della ribalta, lui che l’aveva sempre fatta franca in tribunale. Con i fratelli Giuseppe (ucciso il primo marzo del […]

  

Emilia fa rima con ‘ndrina, tramonta il mito del governo rosso

L’operazione anti ‘ndrangheta chiamata AEmilia segna la fine del modello «rosso» di governo che il Pd sogna di esportare a Palazzo Chigi.  Le indagini della Dda di Bologna sulla ‘ndrangheta emiliana hanno toccato storiche roccaforti democrat come la Reggio Emilia guidata fino a poco tempo da dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio, Parma, Piacenza e Modena, su fino a Verona, Mantova e Cremona. Si tratta della ‘ndrangheta guidata dal boss di Cutro Nicolino Grande Aracri, che si arricchiva secondo gli inquirenti grazie a un flusso di denaro che arrivava da una ragnatela di società. Il denaro finiva in tasca al […]

  

Il mea culpa dei preti calabresi sulla ‘ndrangheta

Rosy Bindi fa la furbetta davanti ai vescovi che ammettono che sì, in passato la ‘ndrangheta ha esercitato una qualche sorta di contagio anche dentro la Chiesa. La presidente della commissione Antimafia – che tra qualche giorno si esibirà anche sul caso di Roma, a rischio scioglimento per Mafia Capitale –  ha fatto un favore al Pd e ha evitato l’audizione in commissione dell’assessore regionale Antonino De Gaetano (finito nei guai per i suoi presunti rapporti con i boss del quartiere Archi). I Cinque stelle calabresi  che fanno parte dell’Antimafia, il senatore Luigi Gaetti e il deputato Riccardo Nuti, sostengono […]

  

Per stanare la ‘ndrangheta basta seguire i soldi

Follow the money, segui i soldi. E così  il comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma ha scoperto un giro di trafficanti di cocaina composto da colletti bianchi, manager, funzionari di banca e diplomatici. Il meccanismo era semplice: fiumi di denaro ricavato in pochimesi dallo spaccio di cocacina sulla piazza romana arrivata via mare in container destinati ai porti di Gioia Tauro, della Germania, del Belgio e dell’Olanda finiva a Lugano (gli inquirenti hanno rintracciato 1,4 milioni di euro) grazie alla complicità di alcuni diplomatici congolesi, passava dalle mani di narcotrafficanti’ndranghetisti a quelle di un manager incaricato di trasformare […]

  

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