Brescello affonda per ‘ndrangheta, da don Camillo a don Francesco

Da Don Camillo a Don Francesco. Dopo Rende anche Brescello affonda per le inflitrazioni della ‘ndrangheta. Ma qui non siamo in Calabria, siamo nell’AEmilia rossa ritratta a tinte fosche nell’omonima inchiesta che, nel silenzio quasi generale, ha messo alla sbarra il sistema di potere che ruota intorno alle gunte rosse e alle coop. La decisione del Consiglio dei ministri che ha azzerato il Comune di Don Camillo e Peppone è un campanello d’allarme per il Pd, il governo e soprattutto per il ministro dei Trasporti ed ex sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio per i suoi rapporti – ancora tutti […]

  

Se il 41bis serve a salvare la vita di Provenzano

Qual è il rapporto tra mafia e corruzione? Facile. L’una crea le condizioni per l’altra. Se un dirigente pubblico è corrotto sarà più facile per un mafioso convincerlo – con le buone più che con le cattive – a mettersi a disposizione dei clan. E spesso il potere mafioso, al netto della sua capacità intimidatoria e delle ramificazioni che nelle aule di tribunale ne consentono un identikit a prova di sentenza, si muove in contesti corruttivi. D’altronde, trattare con i boss o con un imprenditore spregiudicato non è affatto diverso. Eppure c’è chi come l’assessore alla Legalità e Trasparenza Alfonso […]

  

L’Emilia rossa non si è accorta della ‘ndrangheta

Come volevasi dimostrare. Neanche l’Emilia rossa si è accorta in tempo che la ‘ndrangheta aveva ormai contaminato l’ormai ex feudo comunista. Oggi si scopre che Fernando Ferioli, il sindaco di Finale Emila (comune simbolo del sisma) era stato pericolosamente avvicinato dai boss calabresi. E sul Comune si allunga l’onta dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. Secondo la Gazzetta di Modena infatti la commissione d’accesso nominata lo scorso giugno dal prefetto di Modena, Michele Di Bari, avrebbe suggerito l’ipotesi peggiore. Un fulmine a ciel sereno? Mica tanto. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bologna che lavorano all’inchiesta Aemilia avevano già puntato […]

  

Quei cartelli anti ‘ndrangheta «fuorilegge»

«Riprendersi il territorio» è un’espressione che ho sempre trovato infelice (un po’ come la parola «concreto»). Provo a nobilitarla ragionando su un po’ di notizie. Il 22 luglio, come ogni anno, i soliti noti dell’antimafia calabrese proveranno a riprendersi l’Aspromonte – impresa ardua – con la marcia di Libera in memoria di Lollo Cartisano, il fotografo di Bovalino sequestrato il 22 luglio 1993 di cui non si è mai trovato il corpo. Con i familiari delle vittime innocenti della ’ndrangheta ci saranno don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, il procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Rhao e […]

  

Il mea culpa dei preti calabresi sulla ‘ndrangheta

Rosy Bindi fa la furbetta davanti ai vescovi che ammettono che sì, in passato la ‘ndrangheta ha esercitato una qualche sorta di contagio anche dentro la Chiesa. La presidente della commissione Antimafia – che tra qualche giorno si esibirà anche sul caso di Roma, a rischio scioglimento per Mafia Capitale –  ha fatto un favore al Pd e ha evitato l’audizione in commissione dell’assessore regionale Antonino De Gaetano (finito nei guai per i suoi presunti rapporti con i boss del quartiere Archi). I Cinque stelle calabresi  che fanno parte dell’Antimafia, il senatore Luigi Gaetti e il deputato Riccardo Nuti, sostengono […]

  

Le mire leghiste su Platì fanno arrossire il Pd calabrese

C’è anche tanta ‘ndrangheta (e non poteva andare diversamente) nel secondo filone di Mafia Capitale (a proposito: cosa aspettano a sciogliere il Comune di Roma? Mah) che ha portato a 44 arresti. Si parla di Gianni Alemanno, che secondo le indagini si sarebbe rivolto a Salvatore Buzzi, capo della coop «29 Giugno», dominus dell’organizzazione insieme all’ex Nar Massimo Carminati, per avere qualche voto alle Europee del 2014. Si sa che Buzzi avrebbe richiesto a Giovanni Campenì del clan Mancuso di Limbadi qualche voto. Ha ragione l’ex sindaco di Roma a dire che – al netto della richiesta alla ‘ndrangheta fatta […]

  

Ndrangheta capitale (e immortale)

L’avevo scritto sul Giornale a Ferragosto, le carte dell’inchiesta su Mafia Capitale ne sono la conferma: l’immigrazione clandestina aiuta le mafie, fornisce ai clan carne da macello senza identità da sfruttare per i traffici illeciti, dalla contraffazione al traffico di cocaina. La ndrangheta avrebbe lucrato sul traffico di esseri umani tramite una coop che gravita nella galassia del factotum Salvatore Buzzi attraverso un imprenditore incensurato che obbediva alle indicazioni del clan Mancuso di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. Un progetto che secondo i pm romani si sarebbe perfezionato con il benestare dell’ex Nar Massimo Carminati detto il Cecato: «Questi […]

  

Quanta puzza di bruciato

Oggi volevo parlare della splendida puntata di ieri sera di Presa diretta, dove si è parlato (soprattutto) della difficoltà dello Stato a far fruttare i beni sequestrati alla mafia. Anche perché (è solo una coincidenza?) la scorsa notte un incendio è divampato all’interno del Caffè de Paris di via Veneto a Roma. Pochi danni, per fortuna, ma al peggio non c’è fine. La struttura simbolo della Dolce vita romana era finita al centro di un’inchiesta su riciclaggio di denaro di cosche della ’ndrangheta calabrese (era in mano alla famiglia Alvaro) ed è da allora sotto amministrazione giudiziaria. Come vanno le […]

  

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