Monitorare le espressioni digitali di odio in tutte le sue forme è un interessante progetto portato avanti dalla dott.sa Monica Stephens professore associato del dipartimento di Geografia della Humboldt State University. Si tratta della raccolta di milioni di tweet analizzati ed aggregati in una gigantesca mappa dell’odio interattiva.

Mappa dell’odio USA (clicca qui per visualizzarla tutta)

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E’ molto interessante riuscire a visualizzare in quali Stati e in quali realtà metropolitane si concentrino le espressioni di odio razziale, omofobico e quello verso le persone disabili.

E se la polizia e i servizi segreti di mezzo mondo affidano a strumenti come questo (ovviamente più sofisticati, basti pensare a Echelon) la capacità di prevedere dove siano le aree “calde”, non sembrerebbe mettere al riparo dal verificarsi di crimini efferati. Infatti viviamo nel mondo reale e non in quello descritto da Minority Report dove Tom Cruise agiva all’interno di un sistema praticamente perfetto (persino troppo).

Quello che comunque colpisce è la capacità di restituire in forma aggregata una moltitudine di “fenomeni sociali” che sono lo specchio della società moderna, globalizzata anche nell’insulto e nella propagazione di forme di odio digitale.

E non a caso i media vanno a recuperare le tracce lasciate dai killer nella Rete….

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