Osservare una foto non significa riuscire ad eliminare ciò che è reale da quello che non è. Può trattarsi di un ritocco o di una vera e propria “illusione otttica”, voluta o che sfrutta la”voglia” di voler vedere qualcosa che forse non c’è.

L’esempio che riporto è di una banalità sconcertante, ma vuole essere un monito per chi si trova di fronte a quanto si può trovare nei media e nei social network quotidianamente. Osserrvate la prima foto. Fatevi un’idea di quello che vi è rappresentato. E procediamo nel nostro esperimento.

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Non credo valga la pena diilungarsi su quello che si vede: una ragazza carina che presumibilmente ha scattato un selfie con il proprio smartphone, evidenziando uno sguardo un po’ stupito, corredato da labbra socchiuse e un seno prosperoso su cui ha appoggiato la propria mano.

Bene.

Proviamo ora a pensare quanto può accadere con tutta l’informazione che passa nel mondo dei media. Viene presentata in modo che sia “comprensibile” e che chi ne fruisce riesca a farsi una propria “idea”. Spesso questa idea in realtà è una conferma di quel che le persone già hanno in mente (un po’ come nella foto). E la costruzione di messaggi di “propaganda” quindi puntano a rinforzare questo meccanismo. Ho scritto propaganda di proposito perchè quello è il termine corretto della comunicazione durante una campagna elttorale. In questi giorni vedrete in giro molti messaggi propagandistici riguardanti il Referendum Costituzionale 2016 (su tutti si discute in questi giorni sulla domanda “volete meno politici in Parlamento?” e la relativa polemica quasi tutta interna al PD), e l’illusione ottica che si ricerca è proprio simile a quella della foto. Stiamo davvero votando su quello?

La ragazza sta davvero esibendo il proprio seno?

Qui sotto la risposta (almeno per quel che concerne la foto….)

 

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Altre “illusioni fotografiche” sono consultabili a questa pagina, da cui ho preso le immagini utilizzate.

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