Il post elettorale USA offre uno spettacolo desolante di opinionisti che citano la teoria del Cigno Nero di N.N. Taleb per trovare una spiegazione plausibile a quanto è accaduto e che era invisibile ai loro occhi.

Per chi non avesse avuto modo di leggere il libro di Taleb, esperto dell’economia dell’incertezza (che peraltro è un modo riduttivo di classificarlo), riporto alcuni concetti importanti da ricordare e su cui si fonda la sua teoria del “cigno nero”:

  1. gli uomini tendono a sottovalutare gli eventi rari in termini di probabilità dal momento che non sembrano essere plausibili. Sebbene sia del tutto compatibile con la natura umana (e con gli studi di psicologia in particolare di D. Kahnemann) essi esistono e possono verificarsi
  2. Il verificarsi degli stessi ha un ruolo sproporzionato nelle conseguneze che portano, ovvero sebbene siano eventi ad alto impatto, rari e difficili da prevedere, una volta verificatisi portano ad un acambiamento complessivo e duraturo.
  3. Dopo che si sono verificati, studiosi e non, tendono a rileggere retroattivamente quanto accaduto e a trovare nel pre-evento i segnali che inevitabilmente hanno portato al verificarsi dell’evento stesso. Sebbene essi fossero già presenti gli stessi studiosi e non, non ne avevano ravvisato nè l’importanza, nè il collegamento.

E’ del tutto evidente che si tratta di meccanismi psicologici quasi inevitabili (potrebbero ora gli “esperti” esimersi dall’esprimersi?), ma è altrettanto vero che non pagare dazio su fiumi di inchiostro scritto e parole pronunciate in ogni media non può essere evitato. Eppure sembra che gli stessi personaggi che per settimane (e mesi) hanno disquisito sulla vittoria di H. Clinton, ora la sappiano più lunga di tutti sul perchè ha vinto D. Trump e su quello che farà. E scaricare la colpa di questo debacle collettiva solo su chi ha condotto i sondaggi (peraltro colpevoli di aver dato una rappresentazione a senso unico) sembra davvero riduttivo.

Ecco a posteriori a me vien da dire che mi interessa di più capire i tanti gufi neri più che rilevare il cigno nero (che peraltro per alcuni non è stato per niente così). Perchè non ammettere che gli interessi in gioco erano così alti che la previsione coincideva più con una “speranza” che con una “lettura” della società?

 

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