Prende il via oggi, 23 maggio 2017, l’appuntamento più importante per la Pubblica Amministrazione italiana: per tre giorni si discuterà di temi di fondamentale importanza per la macchina dello Stato, per le sue strutture, per i fornitori di soluzioni tecnologiche e non ultimi, anche se non direttamente presenti per i cittadini, che traggono vantaggio o svantaggio dall’andamento della burocrazia. Da una ricerca che verrà presentata proprio in apertura dei lavori esce un quadro sconsolante dello status attuale: per il 62% dei dipendenti pubblici la PA italiana è un castello di norme “ridondanti e confuse” che frenano l’innovazione e impediscono la semplificazione. Viene puntato il dito anche verso i cittadini: secondo il personale della PA, i  cittadini stessi sfruttano poco le interfacce web con la PA e preferiscono recarsi allo sportello (63%). Questo spesso genera una sfiducia da entrambe le parti ed un’incertezza tale da replicare documenti e procedure sia digitalmente che in forma tradizionale cartacea.

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A questa riflessione sulla “burocrazia difensiva” risponderanno in molti operatori portando all’evidenza best practice, ovvero modelli che funzionano, nuove soluzioni e alleanze strategiche. Tra le tante meritevoli e piene di speranze, mi soffermo su un’iniziativa – denominata FIRST Lab – che vede un virtuoso coinvolgimento di istituzioni (comune di Firenze), giovani (laureandi e dottorandi dell’università di Firenze) e aziende (tra le più importanti segnaliamo Hewlett Packard Enterprise e Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze), che assieme costruiscono un laboratori all’interno del quale verranno sviluppate prima sotto forma di tesi e poi di impresa soluzioni per le Smart Cities: controllo e risparmio energetico, e-government, e-health, infomobilità, sicurezza e sorveglianza intelligente, turismo intelligente sono alcuni dei campi su cui si concentreranno i giovani.

La sfda è quella di rendere possibile e sostenibile la digital transformation in un contesto italiano che a volte sembra marciare in corsia contraria e resistere al cambiamento. Per questo motivo alleanze (e fondi a disposizione per realizzare dei progetti) e visioni di medio periodo, non possono che giovare alla PA italiana, che è sin troppo digiuna di gioventù ed entusiasmo.

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