Alle prese con la compilazione dei modelli della dichiarazione dei redditi ai contribuenti vengono poste delle domande precise, cui peraltro molti non rispondono. A chi destinare 8×1000, 5×1000 e 2×1000.

Concentriamoci sul 2×1000. L’Agenzia delle Entrate fornisce l’elenco dei partiti ammessi alla destinazione volontaria dei fondi. Accanto ai soliti noti apprendo dell’esistenza (mea culpa di ignoranza, ma mi domando quanti di voi li conoscono) dei seguenti partiti politici: Movimento Associativo Italiani all’Estero, Movimento La Puglia in Più, Stella Alpina e Unione Sudamericana Emigrati Italiani. Se sono nella lista avranno le carte a posto, ma davvero mi domando che tipo di attività politica facciano. Tra gli assenti colpisce l’assenza dei 5 Stelle che evidentemente preferiscono avere dei soldi direttamente dai cittadini senza la mediazione dello Stato (nella sua emanazione dell’Agenzia). Perchè di soldi di cittadini onesti si tratta (sono percentuali sull’IRPEF).

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La riflessione comunque è un’altra (e si, confesso, è pure una provocazione): possibile che nonostante tutte le cautele per tutelare la libertà di opinione politica e soprattutto il diritto alla privacy, lo Stato sia in grado di ricostruire con un buonissimo grado di approssimazione le preferenze di un contribuente? E’ infatti molto probabile che la scelta (quando fatta) di attribuire il proprio 2×1000 coincida con quello che si deposita nell’urna elettorale.

Possibile che non si trovi un altro modo?

 

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