Culturexit: Italia un paese di capre

Secondo i dati rilasciati recentemente da Eurostat, l’Italia farebbe meglio solo della Romania quanto a percentuale di laureati fra i 30 e i 34 anni, ovvero hanno un “pezzo di carta accademico” solo il 26,2%. Eurostat stessa fa notare che comunque l’obiettivo del Belpaese che avrebbe dovuto essere raggiunto nel 2020 è stato già superato, ma è ben lontano dal 40% fissato per l’UE nel suo complesso. Spaventa molto di più constatare che una percentuale vicina al 14% tra i 18-24enni non hanno conseguito un diploma di scuola secondaria, certificando anche l’elevato tasso di abbandono dei percorsi scolastici (alcuni riprenderanno […]

  

Pena di morte dopo la Brexit

Tra il serio e il faceto un sondaggio condotto da YouGov in UK svela i desideri del popolo inglese, dopo la storica scelta della Brexit. I dati parlano chiaramente: al primo posto tra i “passi indietro”, ovvero nel passato, c’è la pena di morte abolita nel 1973 (36% che raggiunge il 53% tra coloro che hanno votato il “leave” al referendum). Nelle posizioni seguenti si trovano delle altre “interessanti” controriforme: il passaporto blu (quello pre UE), che in effetti sembra prendere sempre più corpo come ipotesi, il rifiuto del sistema metrico decimale per tornare a pesature fatte alla vecchia maniera. […]

  

Netflix e i finti big data

L’analisi delle abitudini degli utenti di Netflix offre una ghiotta occasione per una riflessione sui Big Data, i Data Insights e le analisi che riempiono i sonni dei direttori marketing di tutto il mondo. Andiamo con ordine. Netflix annuncia di aver trovato dei pattern “interessanti” tra i dati rilevati in tutto il mondo relativi alle abitudini dei propri abbonati. La cosa migliore è riproporvi la loro metodologia: “Netflix ha analizzato i dati di visualizzazione di oltre 86 milioni di iscritti in più di 190 paesi nel periodo compreso tra gennaio 2016 e ottobre 2016. La ricerca ha esaminato i cambiamenti […]

  

Questo impiegato me lo mangio vivo!

Capita sempre più di frequente che, all’interno delle aziende, si crei una frattura di comunicazione tra coloro che vi lavorano dovuta principalmente alla differenza di età…. ovvero di Generazione. Sì, perchè da quando (seppur con grande fatica e lentezza in Italia, magari più velocemente in altri paesi) le nuove forze lavoro entrano e crescono di importanza e ruolo negli organigrammi, si scopre quanto sia “difficile” riuscire a dialogare e a trarre il massimo da ciascuno. Si tratta infatti di un mondo (almento quello italiano) dominato da manager delle generazioni precedenti (Baby Boomers e Generazione X, e in qualche caso anche […]

  

Presidenziali USA: chi vince in cucina?

Gli americani, si sa, hanno il gusto di inventarsi metodi “innovativi” di previsione per scoprire in anticipo chi sarà il nuovo Presidente. Questo è forse uno dei più bizzarri. Qualche mese prima dell’Election Day si sfidano (generalmente le mogli dei candidati) in una gara di cucina. E quasi in tutte le passate elezioni (vedi tabella) chi si è aggiudicata questa sfida ha dato una spinta o quantomeno uno scaramantico aiuto al futuro Presidente. La notizia è che questa volta ha vinto Melanie Trump sulla famiglia Clinton (Hillary ha portato tutti, probabilmente perchè Bill da solo si è rifiutato di farlo). […]

  

Sto male, ma non troppo e soprattutto non voglio pagare

Il malcostume nella cura della propria salute segna un’altra triste pagina. Secondo quanto riportato dall’ANSA nell’ospedale di Crotone negli anni 2009-2013 si è aperta una voragine erariale di più di un milione di euro (1.155.178 per l’esattezza) a causa di visite che non rientravano nel carattere di urgenza e che quindi avrebbero dovuto essere integrate dal pagamento del ticket da parte del cittadino. Ora i manager dell’ospedale sono chiamati a risponderne, ma questa notizia offre lo spazio per analizzare un fenomeno particolarmente grave per le casse delle aziende sanitarie italiane. Il cittadino che pensa di poter ottenere una visita specialistica […]

  

i 60 mila nomi dei neonati italiani

A volte non si ha la percezione di quello che avviene attorno a noi, anche su costumi apparentemente di scarsa importanza ma che nel tempo offrono comunque degli spunti di riflessione. E alla fatidica domanda su quali siano i nomi più diffusi in Italia le risposte sono sempre quelle (secondo le elaborazioni su tutti i nomi negli uffici anagrafi italiani): per i maschi Andrea, Luca, Marco, Francesco e Matteo per le femmine: Giulia, Chiara, Francesca, Federica e Sara Ma i nuovi nati seguono trend diversi. Secondo l’Istat  nel 2014 tra le femmine è andata così: E tra i maschi così: […]

  

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