I gufi neri: altro che il cigno!

Il post elettorale USA offre uno spettacolo desolante di opinionisti che citano la teoria del Cigno Nero di N.N. Taleb per trovare una spiegazione plausibile a quanto è accaduto e che era invisibile ai loro occhi. Per chi non avesse avuto modo di leggere il libro di Taleb, esperto dell’economia dell’incertezza (che peraltro è un modo riduttivo di classificarlo), riporto alcuni concetti importanti da ricordare e su cui si fonda la sua teoria del “cigno nero”: gli uomini tendono a sottovalutare gli eventi rari in termini di probabilità dal momento che non sembrano essere plausibili. Sebbene sia del tutto compatibile […]

  

Elezioni USA: e se non vincesse nessuno?

Le statistiche o meglio gli statistici a volte affascinano, a volte fanno arrabbiare, a volte inebriano, a volte deprimono. A volte presentano dopo calcoli complicati la probabilità che un evento accada. Non staremo qui a descrivere i tortuosi modi in cui si possono calcolare queste eventualità, nè i differenti approcci. Ma sono largamente usati in campi che hanno un impatto nella vita quotidiana di tutti noi (si pensi solo al lavoro che fa un’assicurazione che stima la probabilità che un evento si verifichi o meno). Dopo questo preambolo veniamo al dunque: nel “lontano” 2000 la competizione elettorale tra George W. […]

  

Vedo prevedo stravedo: i sondaggi elettorali alla prova del 9

L’appuntamento elettorale statunitense si avvicina e fioriscono i sondaggi elettorali statuniteni. Il referendum costituzionale sta per arrivare e fioriscono i sondaggi elettorali italiani. Da entrambe le parti dell’Oceano si addensano le nubi sugli Istituti che si cimentano nell’impresa di stimare il risultato finale. Un paio di doverose premesse: negli USA: sono presi molto seriamente e vi si dedicano ingenti risorse economiche per farli (chi li commissiona è disposto a pagare “bene” il lavoro) e ne vengono effettuati moltissimi, sia per la grandezza del territorio che va suddiviso per Stati Membri, dato che gli esiti si giocano stato per stato, sia […]

  

Elezioni in vista? Addio bene comune

Coniugare il consenso elettorale con il Bene Comune di una comunità (sia essa una città, una regione o uno stato) è un esercizio di particolare difficoltà. Spesso infatti assistiamo a delle misure prese non già per il bene comune ma solo per poter continuare a “governare”. E’ risaputo che negli Stati Uniti il mandato presidenziale prevede che nel secondo mandato (qualora si riesca nella rielezione) sia la fase in cui il Presidente riesce a dare un’impronta più personale alla propria azione, secondo un adagio che recita più o meno così: “che mi può succedere? che non mi rieleggano? Ma è […]

  

Sì, No… Boh! la maggioranza silenziosa

I sondaggi che si susseguono da qualche tempo per cercare di prevedere l’esito del Referendum elettorale del prossimo 4 dicembre stanno evidenziando due trend molto importanti. Il primo è che la distanza tra coloro che voteranno Sì e coloro che voteranno No non è particolarmente pronunciato. Al punto che l’errore campionario (ovvero il fatto che la fotografia scattata dalle indagini) in realtà lascia spazio a un equilibrio che non è ancora rotto a vantaggio di un fronte. Il secondo trend è molto chiaro: quasi metà degli aventi diritto non intende (al monento) recarsi al seggio ed esprimersi. Da un lato […]

  

Clinton – Trump: senza storia (?)

La competizione elettorale statunitense si avvicina e a poco più di due mesi dal voto vengono sempre meno i dubbi su chi siederà nello studio ovale nei prossimi 4 anni. Ma le previsioni hanno per definizione alcune insidie e non possono tenere conto di querllo che avverrà. Si tratta quindi del classico scenario “come andrebbe se si votasse OGGI”. Ma l’8 novembre non è oggi (che è il 1° settembre) e soprattutto se si guarda alla situazione di fine luglio, quell’oggi raccontava una storia ben diversa, con un sostanziale equilibrio. Al di là delle considerazioni strattamente politiche, colpisce come i […]

  

Come organizzare un broglio elettorale

“Senti che la vittoria è a portata di mano, ma mancano quei pochi voti che ti potrebbero dare la certezza della vittoria? Organizza un broglio e porta a casa il risultato sperato” Potrebbe essere sintetizzato così l’adagio che sembra caratterizzare le elezioni che vedono un cosiddetto “too close to call”, ovvero l’impossibilità di prevedere chi vincerà nel caso in cui i contendenti siano in un “pericoloso” equilibrio. Il caso più celebre negli anni recenti è stato senza dubbio la contesa per la poltrona del Presidente degli Stati Uniti tra George W. Bush (che vinse) e Al Gore (che perse). Con […]

  

exit poll: 99% non li vogliono mai più vedere

Uno Tsunami si abbatte sul mondo degli Istituti di Ricerca che hanno previsto la vittoria del fronte del Remain in GB, “scongiurando” fino a ridosso della diffusione delle prime proiezioni e poi dei risultati finali l’esito pro Brexit. Per settimane sono stati diffusi sondaggi che hanno prevalentemente previsto una vittoria risicata della permanenza nella Ue, ed ad una rilettura a posteriori, sembrano essere stati vittime di un abbaglio statistico collettivo o di dichiarazioni mendaci dei rispondenti o di incapacità degli strumenti di rilevazione di discernere esattamente quello che stava per accadere. Abbiamo già commentato alcune delle alchimie che vengono utilizzate […]

  

Brexit: i sondaggi malati

Sempre più spesso, negli ultimi decenni, i sondaggi elettorali o referendari sono diventati uno grimaldello per influenzare gli elettori più che uno strumento di misura che aiuta a comprendere. Putroppo o per fortuna è così. E avendo lavorato a lungo nel settore conosco tutto il disagio che avvolge i colleghi che sono alle prese con questo tipo di realtà: vengono tirati per la giacca (per usare un eufemismo) e spesso travisati a tutto vantaggio di un titolo, di uno scoop, di una novità inattesa. Vediamo un ottimo esempio di quel che può accadere anche all’estero e non solo in Italia… […]

  

i Raggi nei sondaggi

La pubblicazione dei sondaggi a carattere politico elettorale termina oggi, ovvero a 15 giorni dalla conclusione della campagna elettorale. Si tratta di una misura che venne introdotta per evitare un uso strumentale di questi dati, ovvero il suggerire al corpo elettorale l’idea che vi fosse già un vincitore, inducendo quindi a non andare a votare o ad aggregarsi alla maggioranza, o viceversa che fosse una situazione in bilico e quindi che la partecipazione fosse necessaria per l’esito della votazione. In realtà chi beneficia davvero di questa norma è l’esercito “sgangherato” degli isituti di ricerca che si dedicano a questa attività. […]

  

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