1434208945-benito-mussoliniBenito Mussolini, le cui colpe sono ormai giudicate dalla Storia, è stato sicuramente il più grande mecenate d’arte del Novecento italiano. Il suo duro regime animò una trasformazione architettonica, urbanistica, pittorica, scultorea, cartellonistica, pubblicitaria di primissimo ordine. Roma senza Mussolini è come Padova senza Giotto. Guardate il Palazzo della Civiltà italiana, bello quanto il Partenone, il Foro italico, il Palazzo della Farnesina, tutto l’Eur comprese le strade, lo stupendo Ponte Flaminio con le sculture di aquile e alti lampioni, il grande fregio scultoreo di Arturo Dazzi alla Banca d’Italia, l’Università La Sapienza con quel capolavoro di Mario Sironi nell’Aula Magna. Guardate Forlì, Bolzano, Livorno, Sabaudia, Latina.  Pittori come Severini, Sironi, Campigli, architetti come Piacentini, Mazzoni, Costantini, dovranno essere studiati come Pirandello o Svevo. L’arte fascista è notevolissima. La sua censura aiuta l’ignoranza, non la conoscenza.

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