IMG_1074A Renzi nemmeno un film. A Grillo nemmeno un cortometraggio. Soltanto a Silvio Berlusconi hanno dedicato film, documentari, cortometraggi, sculture, pitture, videogiochi, videoporno, fumetti, mausolei, teche funerarie, biblioteche di libri, manca solo un tempio greco e la lista è completa. L’arte lavora sul mito. E il mito non si genera con i voti alle elezioni. Il mito scaturisce quando si canalizzano in lui i massimi desideri e le massime ossessioni di una popolazione. Renzi, Monti, Grillo, Ciampi, Cossiga, Napolitano non hanno creato ossessioni su di loro e dunque non hanno avuto nulla di mitico. Berlusconi è diventato l’icona pop italiana per eccellenza, perché nessuno come lui ha saputo gravitare, attorno a se stesso, un tale numero di desideri e ossessioni. Il mito è la protesta romantica contro la banalità della vita quotidiana, diceva Somerset Maugham. Perché non trovano un successore al Cavaliere? Perché i miti non hanno discendenze. La figliolanza spetta ai politici, non alle icone.

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