IMG_4545L’Italia dovrebbe essere la prima potenza turistico-economica del mondo. La campagna elettorale sta finendo e non c’è un cane di politico che abbia detto, su questo, una sola sputata parola. Tutti a parlare di immigrati, flat tax, disoccupazione, povertà, fascismo e antifascismo (temi più o meno seri), e nessuno a parlare di cosa ci rende impareggiabilmente unici nel pianeta. Come se alle Maldive parlassero di dentifrici e lavatrici e non del mare e delle spiagge. Come se tu fossi una figa come Belen e tu non puntassi sulla tua bellezza ma sulla tua voce che è del tutto normale, pensando di competere con Pavarotti o Maria Callas. Che coglioni questi italiani che si lamentano che non c’è lavoro, che i loro figli sono disoccupati, che i negozi vendono poco, che ci sono sempre più kebab, sartorie cinesi e internet point arabi, e non vedono che se non puntano sull’eccellenza che rende pazzesca nel mondo la parola “Italia”, i cinesi costruiranno le sartorie anche nel garage di casa nostra. Il Pil lo stanno facendo città come Venezia, Roma, Firenze, Milano che attraggono fiumane di milioni di turisti l’anno. Il Pil lo stanno facendo Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Caravaggio, Dante, gli imperatori che hanno costruito il Colosseo, i Papi che hanno fatto lavorare Raffaello e Tiziano. Ci vuole tanto a capirlo? Se a Pisa togli Piazza dei Miracoli, chi cavolo ci viene? A fare cosa? Eppure i politici non ne parlano mai. Però i cittadini si lamentano, si lamentano sempre delle sorti del paese. Del resto, se sei miope, il macellaio all’angolo lo scambi per il dottore.

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