IMG_7280Lei pende e tutto attorno, fin dove gestisce la fabbriceria della cattedrale, chiamata Opera della Primaziale Pisana, è ovunque pulito, ordinato, ben organizzato per accogliere e indirizzare la fiumana quotidiana dei turisti. Ma proprio a ridosso della Torre pendente di Pisa, non appena si lascia questo spazio tutelato a gioiello, la criminalità è la vera incontrastata padrona di strade, vie, piazzette e parcheggi. Flotte di ragazze nomadi rubano indisturbate, di giorno, i portafogli dei passanti. Spacciatori collaudati stazionano in capannoni dismessi per smerciare eroina, pasticche ed erba che si sente la puzza da trenta metri. Senegalesi e marocchini che gestiscono il traffico ai parcheggi richiedono un obolo per non vederti graffiare l’auto appena la lasci. Ladri di professione ripuliscono in pieno giorno gli appartamenti, le cantine e i garage dei proprietari di case con vista Duomo e Battistero (la mia compagna è stata visitata spesso da questi criminali che hanno svaligiato i suoi averi). Oltre ai commercianti legalizzati, c’è una schiera di venditori abusivi distesi a terra su lenzuola sporche che esibiscono marche e griffe taroccate. Mentre i soldati dell’esercito, vestiti in assetto di guerra, con un fucile di precisione in mano, stazionano 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, sotto la Torre in attesa dei terroristi islamici che vogliono farla saltare con una bomba, non c’è un cane a tagliare il fiato a questa schifosa criminalità che ha in mano tutto il quartiere attorno. È forse lo specchio più nitido d’Italia: un centimetro d’impeccabile sontuosa bellezza e tutto attorno il pattume, il pezzente, il fallito, il criminale seriale.

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