Bevendo il veleno e suicidandosi, all’atto della sentenza di condanna per crimini di guerra nella ex Jugoslavia, il generale croato Slobodan Praljak ha mostrato che la guerra non finisce quando si seppelliscono i morti e si stende un trattato di pace. Anche se non ne parli più, anche se in Croazia ora vai al mare, tra barche, hotel e arrosti misti, la guerra rimane, ha tracciato troppi abissi di vendetta, odio, rancore, fallimenti, contrabbandi, processi, che nessuna pace cancella. Butti giù un ponte, un ponte simbolo, il ponte di Mostar, con la dinamite, durante la guerra, il 9 novembre 1993. […]