Regolamentazione di cavalli e fantini nelle varie competizioni  folkloristiche a carattere equestre in Italia

Il Palio di Siena o i numerosi palii cittadini, nei quali la corsa dei cavalli costituisce la principale attrattiva, tradizionalmente chiamata ‘carriera’, avrebbe bisogno di una più rigida regolamentazione nei confronti di cavalli e fantini.

Il prossimo 16 agosto si svolgerà a Siena il palio in onore della Madonna Assunta, manifestazione istituita in seguito alla battaglia di Montaperti del 1260 e vinta dai senesi contro gli agguerriti fiorentini, rivali di sempre.

 

Nell’Italia medioevale era usanza organizzare corse di cavalli per misurare la qualità degli allevamenti e l’abilità dei cavalieri. I palii erano disposti dai nobili, ma frequentati da tutta la popolazione. Tali competizioni erano preparate secondo un preciso cerimoniale, che prevedeva la rassegna di carri allegorici  allestiti dai vari rioni secondo la logica di reclutamento dei corpi militari, per mantenere vivo l’addestramento verso l’arte bellica.

Il Palio di Siena prende il nome dal latino Palium ovvero ‘cencio’ di stoffa pregiata destinato alla chiesa della contrada vincitrice.In età più tarda il palium fu sostituito da tele dipinte da pittori, dapprima artigiani locali e poi maestri di grande fama.

La ‘carriera’ si svolge in piazza del Campo dove si schierano dieci contrade, sulle totali diciassette, scelte a rotazione secondo un criterio di equità: alcune vengono estratte a sorte, altre partecipano per non  aver preso parte al palio precedente.        Prima della corsa sfilano i carri della ‘passeggiata storica’ insieme ai figuranti, i mazzieri, gli sbandieratori e i fantini, oltre a coloro che indossano gli antichi costumi con i colori delle varie contrade.I fantini ricevono il ‘nerbo’ per stimolare il cavallo e all’interno di due canapi allineati, il mossiere procede a dare il via alla corsa nella zona chiamata ‘mossa’.

La fase della partenza è la più delicata di tutta la corsa: è il momento in cui si può determinare la circostanza di ostacolare o favorire uno dei partecipanti. A volte le partenze sono estenuanti. In alcuni casi il non corretto ordine degli ingressi e delle postazioni nella ‘mossa’ ha fatto rinviare la corsa al giorno successivo.

Il palio può essere vinto sia da un cavallo montato dal fantino che da un cavallo ‘scosso’, ovvero senza fantino.
A garantire la regolarità della manifestazione viene preposto un Magistrato delle contrade, con il potere di ammonire o squalificare per più palii i fantini non osservanti delle regole.

Sarebbe auspicabile che la problematica andasse a sensibilizzare l’opinione pubblica e ottenesse molti consensi: vorrei poter giungere all’applicazione di una ‘riforma’ nelle manifestazioni di questo genere. Sarebbe opportuno un regolamento per la tutela dei cavalli, per scongiurare anche eventuali traumi, controllare e vietare totalmente l’uso di sostanze dopanti, come avviene nelle competizioni ippiche del mondo civile.

Mi auguro che il Ministro dell’Agricoltura e della Zootecnia nonché il Ministro dei Beni e delle attività Culturali  e del Turismo  raccolgano questa mia istanza in modo che la meravigliosa tradizione italiana dei Palii e delle corse di cavalli, folklore nazionale, possa perpetuarsi più correttamente nella tutela e salvaguardia dei nostri meravigliosi amati cavalli.

 

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