Anghelos Trojani ci propone, con la raccolta di poesie ‘Route 117, Poesie in forma di vita’, versi intensi e profondi.
Il poeta esordiente, attraverso un linguaggio di grande effetto, in alcuni tratti quasi sconvolgente, con innovazioni linguistiche ed espedienti onomatopeici per dare maggiore autenticità, affida ai lettori poesie, diverse delle quali alcune belle e toccanti, con versi che spesso evidenziano un’asprezza che rasenta l’estremo realismo.
L’autore intende la poesia come una speranza: le attribuisce l’importante compito della sua trasmissione in un mondo dominato dalla cultura della perdita di senso. Sarebbe corretto parlare di disperazione, se non ci fosse la convinzione della comprensione della speranza solo attraverso la disperazione, come sostiene Thomas Merton.
La speranza è considerata una virtù che si deve volere, ricercare, desiderare e trovare nel quotidiano, dal quale non può essere separata.
Il sottotitolo della raccolta di poesie ‘Poesie in forma di vita’ sottolinea in maniera inequivocabile il forte legame dei versi poetici con la realtà circostante, legame non casuale, richiamato anche dalle tre sezioni in cui è diviso il libro: ‘L’amore’, ‘Il senso’, ‘Le vite’.
Attraverso la poesia Trojani cerca di mettere a nudo il mondo, di scavare e far scoprire e quindi non di abbellire e migliorare la vita: la poesia non deve essere la sublimazione della vita, ma i versi ne devono riprodurre in maniera fedele anche le avversità, le difficoltà ed ogni aspetto se pur negativo.
Con autenticità ed integrità, le poesie ci riportano alla memoria i versi di Ungaretti, alcune ci fanno pensare a Pavese, ma con una contemporaneità necessaria per non sembrare un poeta anacronistico.
Il libro non presenta ostacoli nella lettura, che procede velocemente: appena terminato l’attento lettore ritiene necessaria una rilettura che si compie con l’interesse di chi, consapevole della profondità delle tematiche trattate, ha il gusto ed il piacere di soffermarsi proprio su quei versi che lo hanno maggiormente colpito, che maggiormente si accostano a personali inclinazioni ed interessi.
Di particolare rilievo la poesia ‘Perdono’ rivolta all’amata che può anche essere indirizzata ad altri destinatari come un genitore, un fratello, un’amica ed allargarsi ad una molteplicità di soggetti ai quali chiedere il perdono: i popoli in difficoltà, le Nazioni in guerra e in questo si intravede la ‘speranza’ di una cooperazione futura sovrannazionale che porti alla Pace, all’Amore, alla Solidarietà e alla Tolleranza.
Il libro sarà presentato il 29 settembre 2015 a Roma in Piazza Augusto Imperatore n.4 alle ore 17:30. Dopo l’ouverture di Patrizia Cerroni con una coreografia poetica, interverranno Rocco Pezzimenti, saggista e docente universitario, il regista e sceneggiatore Giuseppe Soldati, Duccio Trombadori, poeta, critico d’arte e docente universitario, il presidente dell’Ancilink Franz Ciminieri e Natale Antonio Rossi, presidente Fuis in qualità di moderatore.

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