Se n’è andato lontano dalla sua amata Italia. Era a Santo Domingo da alcuni mesi, come faceva ormai da diversi anni. Svernare al caldo era diventata una piacevole abitudine. Bob Krieger, il grande fotografo che ha immortalato con il suo obiettivo gli uomini più potenti del XX secolo, dai politici ai personaggi della moda, dell’imprenditoria, dello spettacolo e del jet set internazionale, era, prima di tutto un amico.

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Ci eravamo parlati tanto tempo per un servizio fotografico che poi non abbiamo mai fatto, ci siamo visti a diverse cene dove non mancavamo mai di stare insieme. Molti i suoi fantastici racconti. Di quando immortalava l’avvocato Gianni Agnelli, di cui fu il ritrattista ufficiale negli ultimi dieci anni, di Re Giorgio Armani, che fotografò in una celebre cover dove lo stilista, giovane e bellissimo, indossava un suo impeccabile smoking con aria “regale”.

Krieger è morto, improvvisamente. Era ospite di amici, costretto a prolungare di due mesi il suo soggiorno nell’isola caraibica a causa della quarantena imposta dal coronavirus, che gli impediva di rientrare a Milano, dove viveva.

Eclettico e sensibile, Krieger, nato ad Alessandria d’Egitto nel 1936, imprimeva ai suoi ritratti e ai suoi scatti uno stile inconfondibile. Famose sono le sue foto a Indro Montanelli, Bill Gates, Silvio Berlusconi, Carla Fracci, ma anche Valentino e Miuccia Prada. E lavorò con i più grandi stilisti.

“Negli anni ’70 abbiamo invaso gli Stati Uniti e da quel momento siamo diventati i numero uno nel mondo. Devo dire che mi sento anche un po’ parte di questa invasione, con Armani, Versace, Ferré e tutti gli altri perché nasciamo tutti insieme. Il momento di gloria è stato il 1982 con la prima copertina di Time dedicata a Giorgio Armani che feci io con lui. Era la prima volta che uno stilista italiano era sulla copertina di un settimanale così importante ed è stata una consacrazione, come un Nobel, fantastico!” ricordava Bob Krieger.

Al suo attivo, tre copertine di “Time Magazine”, di cui, la più celebre quella che incoronò nel 1982 Giorgio Armani “Re della moda”. Un settore, quello del fashion, dove ebbe un ruolo determinante negli anni Ottanta, periodo di massimo splendore del made in Italy e decennio di conquista dei mercati mondiali da parte degli stilisti italiani. L’ultima sua importante mostra è stata allestita a Palazzo Morando: “Bob Krieger imagine. Living through fashion and music. ’60 ’70 ’80 ‘90” promossa dal Comune di Milano | Cultura, Direzione Musei Storici, patrocinata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana e organizzata dalla MGV Communication, con il progetto d’allestimento firmato dall’architetto Carlo Colombo e la curatela di Maria Grazia Vernuccio. Erano state esposte al pubblico opere recuperate dalla preziosa collezione privata di Bob Krieger, immagini eseguite tra gli anni ’60 e gli anni ’90 tra le quali le campagne pubblicitarie dei più grandi stilisti italiani, da Armani a Ferrè a Missoni, Valentino, Versace, Biagiotti, Gucci, Fendi, Dolce & Gabbana e tutti i protagonisti che hanno decretato il boom del Made in Italy nel mondo, immortalando i volti, le geometrie, i colori, le linee e l’opulenza tutta italiana ma, come egli stesso amava ricordare “il mio rapporto con gli stilisti non era di prevaricazione, ne ho sempre accudito il talento”, aprendo la strada all’eccellenza del design, del cibo e del lifestyle italiano che ancora oggi ci contraddistingue nel mondo. C’è da augurarsi che un tale patrimonio non vada disperso. Ciao Bob.

 

 

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