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Fa piacere vedere che ogni tanto qualcuno si ricordi di far conoscere il mondo del jazz e i suoi personaggi, anche attraverso opere per il grande schermo. Già, il jazz. Al massimo ti puoi ritrovare con biografie su pellicola dedicate ai Parker, ai Davis, ai Coltrane (la classica è un po’ più popolata di corti e lunghi dedicati a compositori e interpreti). E invece ecco ora arrivare un lavoro sul clarinettista Tony Scott, grande jazzista del nostro tempo, scomparso nel 2007 all’età di 87 anni. Il regista che firma il film è il palermitano Franco Maresco e la pellicola ha debuttato l’11 agosto al festival internazionale di Locarno (poi si vedrà in giro). A questo punto una domanda è d’obbligo: ma che cosa c’entra Maresco con Scott, con qualcuno il cui nome porta davvero lontano dall’isola italiana? C’entra, c’entra. Forse non tutti sanno che il musicista, che iniziò la sua carriera alla fine degli anni Quaranta, in realtà si chiamava Anthony Joseph Sciacca ed era figlio di siciliani. E tanto per far capire il legame con la sua terra d’origine, oggi è seppellito a Salemi, in provincia di Trapani.

Il film, prodotto da Cinico Cinema, Rai Cinema e dalla Film Commission Sicilia, sarà presentato fuori concorso e ha per titolo “Io sono Tony Scott, ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz“. Prodotto da Giuseppe Bisso, con la sceneggiatura dello stesso Maresco e di Claudia Uzzo, il film è stato realizzato in tre anni. Maresco ripercorre la vicenda musicale e personale di Scott, con sullo sfondo l’America del secondo Novecento. Il regista lo fa avvalendosi di immagini provenienti dagli archivi di tutto il  mondo compresi quelli dell’Istituto Luce e degli archivi Rai.

Al film hanno preso parte oltre cento testimoni, tra parenti, amici, musicisti e critici. Quella di Scott è una storia caratterizzata da una parabola ascendente fintanto che l’artista si trova negli Usa. Il suo genio artistico viene alla luce a New York, durante le jam-session con Charlie Mingus e Dizzy Gillespie. Nel ’43 avviene l’incontro con Charlie Parker. Tony Scott è stato, insieme a Buddy DeFranco, il primo clarinettista a suonare il be-bop su uno strumento che sembrava inadatto per la lingua di Charlie Parker.
In allegato: musiche di Tony Scott