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Pensate, cento metronomi (gli strumenti usati dai musicisti per scandire il tempo durante gli studi e non solo) azionati insieme. Quasi una cosa da record, un’idea che nel 1962 per mano del compositore Gyorgy Ligeti è diventata un’opera. Che ovviamente non ha mancato di provocare dibattiti accesi nel pubblico e tra i critici. E anche qualche vera e propria protesta. Bene, coraggiosamente, dalle parti del festival veneto di Portogruaro, esattamente al teatro “Luigi Russolo” (intestato come omaggio al pittore-rumorista-futurista), lunedì 20 agosto – ore 21 – è in programma questa partitura piuttosto rara.

Cento metronomi regolati con scansioni ritmiche differenti; dieci esecutori impegnati per azionarli in maniera sincronizzata. L’opera in questione si intitola “poème Symphonique per 100 metronomi” appunto. Ligeti la compose in un periodo di vicinanza con i dadaisti del movimento “Fluxus“. Vuole far riflettere sul concetto di tempo, a cui – particolare non trascurabile – è dedicata l’edizione 2011 della kermesse in questione. Ma torniamo alla storia.

Si narra che la prima esecuzione di questa “pagina” ligetiana risalga al 1962: la televisione olandese ne programmò la messa in onda. Ma durante la registrazione dovette fare frettolosamente fare marcia indietro. Le proteste furono così tante e accese che il “programma musicale” venne sostituito con una partita di calcio. E ora due note biografiche su Ligeti.

Scomparso nel giugno del 2006 all’età di 83 anni, ungherese, al grande pubblico è noto soprattutto per avere firmato le colonne sonore dei film “2001: Odissea nello spazio“, “Shining” e “Eyes Wide Shut“. La sua produzione, legata perlopiù al mondo della cosiddetta classica contemporanea, lo ha portato a essere considerato uno dei maggiori autori del XX secolo.
In allegato: “Poema Sinfonico per 100 metronomi” di Ligeti