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Non è certo facile, non si dice capire ma almeno orientarsi nel vasto e complesso mondo musicale delle avanguardie storiche e non solo. Per quante cose sono successe, sembra passato parecchio tempo da quel periodo, che ancora non è stato metabolizzato anche dal pubblico. Persino i generi, i linguaggi, i sistemi compositivi adoperati rimangono questioni non sempre chiare a molti non addetti ai lavori. Le letture a riguardo, in questo, a complessità, molto spesso abbondano. Ma capita di imbattersi in pubblicazioni che sembrano, sono fatte apposta per esemplificare un po’ la vita dello studioso o del semplice lettore di cose musicali, insomma a chi voglia saperne di più.

Tecniche compositive della musica del Novecento” è uno di questi saggi (Tutti Autori, 75 pagine, 10 euro). Scritto dal direttore d’orchestra e compositore Ettore Carta, già dal titolo fa capire uno dei suoi obiettivi principali: cercare di far chiarezza. E poi, sfogliandolo, ad aiutare ulteriormente è la brevità. Sintesi ben fatte, comprensibili anche ai non tecnici. Il saggio, che spazia dalla composizione politonale, al minimalismo (spiegando forme e contenuti), passando per il serialismo e la musica concreta, è un piccolo viaggio alla scoperta delle diverse correnti del secolo scorso. Per capire non c’è bisogno di essere musicisti, neanche intellettuali. E’ un ottimo mini-manuale che una volta letto può schiarire le idee prima di andare ai concerti.

Infine due note sull’autore, cagliaritano, con già alle spalle fuori di curriculum. Per dirne una: è insetiro tra gli autori del Novecento nel volume “La musica del XX secolo“, pubblicato da Ricordi. Molti suoi lavori sono stati eseguiti in concerti e festival e radiotrasmessi all’estero. Nella produzione, spazia: va dalla musica da camera all’elettronica. Ha diretto numerose e prestigiose orchestre ed ensemble.
In allegato: musiche di Ettore Carta