Davanti alla rampa già si vedono i primi capannelli di giovani che discutono di improvvisazione; c’è chi seduto per terra prova accordi alla chitarra, altri ammirano un ottone, una cantante sventola un tatoo di pentagramma sulla mano. Nella milanese via De Corati al 10 zona Forlanini ogni giorno è così, un luogo di musica e creatività. Certi giovani sembrano quelli di “Saranno Famosi”. Con un po’ di immaginazione, una realtà che sembra un film. Ora questo luogo, che fino a qualche mese fa ospitava il Cem di Villa Simonetta – sede della Civica Scuola di Musica – diretta da Andrea Melis, è diventata anche la casa dei Corsi civici di jazz, quelli di Enrico Intra, Maurizio Franco e Franco Cerri, prima in una palazzina nei pressi di viale Umbria, lasciata ai corsi del cinema. Insomma Cem e Civici di Jazz insieme, a braccetto. Un po’ di tempo fa nessuno ci avrebbe scommesso un penny. Invece… Gli spazi sono stati divisi ad arte e la convivenza, dopo un’iniziale sospetto reciproco, ha funzionato.

Dunque, superate le ruggini fisiologiche del cambiamento la strada adesso pare in discesa. E l’altro giorno, giorno del taglio del nastro, all’appello non mancava nessuno, o quasi. Tra gli invitati eccellenti l’assessore a Sviluppo e Università Cristina Tajani; in prima fila il presidente della Fondazione Milano, il compositore Filippo Del Corno; vicino lo stesso Melis; Intra & Co.: impegnati a fare i “padroni di casa”; poi si notavano, tra gli altri, il vibrafonista Luca Gusella (Aisha duo), la violinista Vittoria Sotgia, il trombettista Francesco Grigolo e il sassofonista Mauro Cassinari; la lista dei nomi era lunga. Discorsi, strette di mano, rinfresco e come si conviene in un istituto di questo genere, subito musica: un paio di formazioni jazzistiche e un ensemble per un brano composto ad hoc per la giornata dal titolo 12.11.2012. Insomma, tutto sommato, una faccenda interna a un circuito scolastico, una scuola professionale e un centro per l’educazione musicale. Ma anche un’occasione per osservare l’evoluzione di un micro-cosmo di formazione e culturale di una Milano che, come se non bastasse già, di anno in anno rafforza la sua offerta.

In questo caso, da una parte maestri del jazz – alcuni vere e proprio star del genere – e giovani guerrieri dello strumento che con la loro presenza hanno portato una ventata di novità nella storico Cem che, nella sua insostituibilità, a volte al visitatore poteva dare l’impressione di essere, nonostante il livello alto,  una sorta di “corsificio”; dall’altra maestri con la “M” maiuscola – dal classico al contemporaneo e dintorni – e un’alta quota di studenti che insieme ai prof lavorano duramente per portare avanti una passione smisurata, magari rubando qualche ora a lavoro e famiglia. Morale: gli uni dagli altri possono imparare qualcosa: i primi che la musica è una compagna che resterà a vita anche se non sarà la professione; i secondi – almeno i più attempati e musicalmente meno atletici – non potranno che trarre giovamento dal contatto con le forze nuove della musica; se non altro perché stare dietro alla porta ad ascoltarli è un vero piacere.
In allegato le seguenti foto: da sinistra a destra, il direttore della Civica di jazz, il pianista-compositore Enrico Intra; un momento del concerto e il presidente della Fondazione Milano, il compositore Filippo Del Corno, con il direttore della Civica Scuola di Musica, il compositore Andrea Melis