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MANCA LA MUSICA DEL SOLLEONE
Si sfogliamo in giornali e in questo periodo da ascoltare si trova di tutto un po’. Prediamo Milano, ma giusto per fare un esempio, potremmo parlare di Roma, Torino, Napoli, Palermo o di altre città meno grandi… Nel capoluogo lombardo la grande giostra dei concerti gira a mille, si sa tra maggio-giugno-luglio le proposte frastornano la testa: classica, jazz, contemporanea, pop, rock e quant’altro, poi… Le vacanze, le partenze, i quartieri che si svuotano… e i calendari pure, forse appena prima. Ma ora funziona proprio così? Mah, forse no, non più almeno: nel senso che tanta gente nelle settimane agostane restano a casa, per i più svariati motivi, non ultimo che, alle vacanze (o partenze ) intelligenti, stanno lentamente ma inesorabilmente subentrando le vacanze-tasche vuote, dunque non vacanze. Che fare, dunque? Che gli addetti ai lavori – dagli amministratori pubblici agli organizzatori – comincino a rifletterci sopra, nel senso che se prima nelle città restavano in pochi e un po’ di serate di liscio in centro potevano ancora andar bene, oggi probabilmente non è più così. E non che uno oltre a non poter andare in ferie deve anche sorbirsi il vuoto pneumatico abitato solo dalle zanzare… Allora la proposta: si può prevedere un cartellone anche per i forzati del solleone?

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 LA SPERIMENTAZIONE NON E’ PREZZEMOLO
Adesso, senza far nomi, che non sta bene (almeno così dicono). Ma la parola “sperimentale” si usa ormai come il prezzemolo. Per esempio, si viene a sapere che il tal cantante/musicista pop farà un concerto adottando un sistema “sperimentale” elettronica, voci e quant’altro… roba da incuriosire il pubblico o potenziale tale che legge e pensa: “Mmmmm… questa non l’avevo mai sentita…. Cavolo andrò a quel concerto chissà che serata”. Mah, che dire. Una cosa sì. Intanto che la musica di consumo spesso, spessissimo continua a usare, a riusare, a riciclare, sonorità trite e ritrite, che di sperimentale hanno ormai molto poco. La parole “sperimentale” o “sperimentazione” o “avanguardia” in certi contesti vengono usati solo o quasi a fini di marketing. La sperimentazione oggi è arrivata a dei punti – molto spesso – che trovarsela in un giardinetto estivo, dove volano drink, risate e ovazioni è assai difficile. Se non altro perché a dire il vero sono proposte non sempre “potabili” al primo colpo. Per carità, poi le eccezioni ci sono, soprattutto nel jazz…
In allegato: musiche di Silvia Colasanti