[youtube N4tytTtxhV0 nolink]

Dopo il successo riscosso negli Usa dal festival monografico Andriessen 75°, cui la Zavalloni ha contribuito tra l’altro con la prima ripresa statunitense de La Commedia – di cui è stata attesa e unica protagonista del cast originale – alla National Gallery of Arts di Washington, le celebrazioni del 75° compleanno dell’iconoclasta compositore olandese si spostano in madre patria, per poi approdare a Bologna. In questi contesti, Cristina Zavalloni sarà ospite del Muziekgebouw ad Ambsterdam, l’8 e 9 maggio, assieme all’Asko|Schönberg Nieuw Amsterdams Peil diretto da Reinbert de Leeuw, con cui eseguirà La Passione, doppio concerto per voce e violino (Monica Germino) basato sui Canti Orfici di Dino Campana e il monodramma Anais Nin, scritto per lei nel 2012, e ispirato agli “scandalosi” Diari della scrittrice franco-americana.

In Italia, il 17 maggio al Festival AngelicA di Bologna, la Zavalloni in trio con la violinista Monica Germino e il pianista Andrea Rebaudengo proporrà un recital di musiche di Andriessen, Cage, Strawinsky, e Lennon/McCartney, con la partecipazione al pianoforte dello stesso Louis Andriessen. In programma le prime esecuzioni italiane di Bastava quel cielo (2005) e Improve (2014) di Zavalloni/Andriessen e di Passeggiata in tram in America e ritorno (1998), su testi di Dino Campana suggeriti da Cristina Zavalloni. Una lettura che fu galeotta, a suo tempo,  nel innestare il duraturo rapporto di collaborazione tra cantante e compositore.

La collaborazione di Cristina Zavalloni e Andriessen compie infatti un ventennio. “Dalle prime piccole “provocazioni”, siamo passati molto in fretta, Louis ed io, a un vero e proprio agone creativo, da cui sono nati capolavori di Louis come Passeggiata in tram in America e ritorno, il primo lavoro composto da Louis su testi di Dino Campana, che porteremo a Strathmore e Bologna, Racconto dall’Inferno, La Passione La Commedia, e la sua ultima opera, Anais Nin, in particolare. Oggi siamo legati soprattutto da un profondo sentimento d’amicizia, e ci ritroviamo volentieri – come accadrà al Festival Angelica di Bologna – per “giocare” al più bel gioco creativo che esista, per un musicista: il gioco dell’improvvisazione”.
In allegato: Cristina Zavalloni