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Anche questo brano di Musica ricercata – (allegro con spirito, il terzo) – l’autore con le dovute proporzioni rispetto agli “scarni” brani precedenti, fa ricorso all’invenzione ritmica, alla creazione di atmosfere “particolari” – nella musica popolare del suo Paese solo poche note – e agli insegnamenti del suo padre spirituale Bèla Bartòk. C’è sempre la concezione di un pianoforte-strumento a percussione e il pezzo, all’inteno del quale si nota una certa libertà nell’uso delle dinamiche, ha un carattere ombroso. Cosmologia? Biologia molecolare? Geometrie non euclidee?

Per descrivere i brani di Ligeti, si potrebbero spesso scomodare anche queste scienze. Visto da vicino: l’autore fa ricorso all’uso simultaneo di Mi e Mib, creando evidenti contrasti, allo stesso modo col Do e il do. In 45 battute lancia, sviluppa e ripete con diverse soluzioni un tema che richiama, come atmosfere – sebbene il tempo sia ben più veloce – le prime due tappe di Musica Ricercata. La “cellula iniziale” (prima battuta), rappresentata da quasi tutto il materiale prescelto (Mi, Do, Sol) viene ripetuta ossessivamente ed esposta di nuovo dal basso, come replica. Anche qui c’è l’uso fantasioso delle altezze e delle dinamiche e dell’allargamento delle ottave (ovvero gli stessi frammenti melodici vengono distanziati creando così un effetto “novità”). Dalla 14esima battuta, l’esposizione del tema, è di nuovo la stessa, ma posizionata nelle “zone alte” del brano; il tutto giocato con forti contrasti dinamici, si va dai “fortissimi” ai pianissimi”, passando per i “leggeri giocati”.

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A un certo punto fa da “ponte” l’idea introdotta a battuta numero 30, dove due misure, costruite sull’uso fortemente espressivo di Mi e il Mib a mo’ di diversivo a “base di archi immaginati”, con un crescendo portano all’esposizione del tema nella sua “semplicità” iniziale, a tempo. C’è quasi un’idea accennata di canone con vari schemi di accompagnamento al basso Una prova di abilità che va spegnendosi verso la fine col tema variato ancora su una linea melodica “alta” e a sorpresa il finale che in una vampate si riaccende con un fortissimo simmetrico, prima di eclissarsi sparendo con una nota sola. Secca.
In allegato: terzo brano di Musica ricercata e altre musiche