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E’ bello sapere che c’è qualcuno, a cui interessa far conoscere a chi già non lo ha ascoltato Jean Sibelius.” Ah, già sì…” dirà qualcuno tra gli avveduti: quel signore finlandese che scritto “Finlandia” (di solido oltre qui non si va), “ah già sì…” uno dei grandi delle cosiddette “scuole nazionali” del secolo Novecento; la risposta ortodossa di personaggi e di un modo di comporre che pur volendo innovare non tagliava i ponti col passato e che cercava di valorizzare con una sguardo diverso i patrimoni cultural-popolari dei rispettivi paesi. E meno male che c’è Sibelius  (chi volesse goderne venerdì 31 ottobre alla 1,45 su Rai 3 tutta una puntata dedicata alla musica dei mari freddi col concerto per violino e orchestra da lui scritto eseguito dall’Orchestra nazionale della Rai diretta da Dima Slobodeniok; violino solista Sergej Krylov); perché chi avrebbe avuto il coraggio di fare una trasmissione sulla contemporaneità norvegese, quando meno ci voleva l’aggancio con Nome. Si dice così perché al gran Jean fa da apripista tal Sebastian Fagerlund, che magari l’aggiunta di un percorso chez Sibelius e qualche suo pari, forse avrebbe retto anche da solo. Ma si sa, senza storia manca la terra sotto i piedi. Comunque complimenti c’è qualcuno che ancora ci crede. Peccato l’orario…