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Io c’ero e merita. Gradevole, aperta a l mondo e “istruttiva”. Tutto detto, per carità, senza esagerare.  L’opera (o l’”operina” che dir si voglia, visto che è per i piccoli) che l’Aslico (associazione lirico concertistica italiana) di Como ha messo in cantiere e fatto realizzare per Expo 2015 a Milano, io c’ero nel capoluogo lombardo, quando settimane orsono è stata proposta in un mini-auditorium, alle famiglie: “Milo, Maya e il giro del mondo”. E ora, prima ancora che il lavoro inizi a girare per l’Italia, si è aggiudicato un premio francese, il “Fedora”.

La storia molto in soldoni: un’amicizia tra ragazzini, una lei contesa fra due lui, vincerà la partita quello che la porterà in giro per il mondo alla scoperta di cibi esotici; quello danaroso con la motocicletta e antipatico avrà la peggio. Il tutto scritto da Lisa Capaccioli e musicato dal compositore italiano Matteo Franceschini; una produzione si diceva Aslico, con l’Opèra de Rouen, il teatro Magdenburg e l’Operà Royal de Wallonie.

Non si può che plaudire a questa iniziativa che si spende su più fronti, al di là del valore musical-letterario; eccone alcuni: a) la meritevole battaglia sul cibo, tema dell’Esposizione universale che inizierà il prossimo maggio; b) l’educazione di giovanissimi e giovani, attraverso l’incontro di una forma – l’opera – tra le più complete, se non la più completa; c) il coinvolgimento diretto del pubblico, gli studenti dovranno intervenire con dei cori (debitamente preparati in classe).