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Che cosa può fare il tetto di un ospedale? Intanto il suo mestiere di tetto, cappello dell’edificio sanitario e magari anche da terreno per decine di antenne, compreso un bel parafulmine per molti guai; in altre situazioni però, può fare da pista di atterraggio per l’elisoccorso, per le urgenze. E ancora. Nel caso dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, il suo tetto sta per essere “promosso sul campo”.

Infatti da lunedì 6 giugno il tetto di via Venezian diventerà una sala a cielo aperto per i concerti jazz, rock e blues: sette appuntamenti con alcuni dei migliori dei generi scelti, ma non solo. Ecco, qualche nome di spicco: Gaetano Liguori, Attilio Zanchi, Fabio & Treves & Co. C’è anche la prima arpa del Teatro della Scala, Luisa Prandina, che aprirà questa serie di appuntamenti musicali – ingresso gratuito a esaurimento posti, con precedenza per i pazienti e il personale sanitario dell’istituto (http://www.istitutotumori.mi.it/modules.php?name=News&file=article&sid=292). Ottimi musicisti, dunque, tutti chiamati a portare la loro arte, il potere e i benefici di una “musica che cura”.

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Dietro a questa rassegna, “Note su un tetto che scotta”, un titolo denso di significati, ca va sans dire,  che ricorda il film degli anni Cinquanta diretto da Richard Brooks con musiche di Charles Wolcott, compositore americano famoso anche per le musiche Disney, c’è la mano, la storia e la volontà del giornalista della Stampa e scrittore Paolo Colonnello, che in quell’edificio ci è passato per un percorso di cura e guarigione (http://www.radioinblu.it/2016/02/19/paolo-colonnello-giornalista-la-stampa-si-racconta-sto-guarendo-da-un-male-raro/). E che ora si è messo, con altri, in gioco per la creazione e la organizzazione della rassegna, anche in virtù di musicista. Colonnello, infatti, è anche un sassofonista di ottimo livello.