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La cultura musicale, soprattutto moderna (e per moderna, in questo caso, si intende quella che ha orecchie e occhi avanti), in Italia è quello che è. Se non fosse per alcuni personaggi e festival – che comunque non prosperano – beh, ci sarebbe quasi da “preoccuparsi”.

Una delle figure che tengono alta la bandiera del presente-avvenire è padre Antonio Pileggi, compositore, pianista e direttore artistico della stagione musicale del centro San Fedele (via Hoepli a Milano), dove dal 26 settembre alle 21 si riprende con la stagione “Inner_Spaces 2026-1017), festival alla terza edizione all’insegna delle “Identità sonore elettroniche”. Titolo del recital, “Arvo Part Remixed”. Notare la presenza di un nome della musica spirituale.

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Tra i compositori artisti in cartellone si notano Christian Fennesz, alla prima data, e Asmus Tietchens, che con altri “hanno realizzato un’importante sintesi musicale dell’ultimo trentennio, senza dissolversi negli stilemi di tante correnti musicali dominanti”. E ancora Francesco Zago e gli emergenti, giovani, a cui viene riservato spazio, da Paul Jebanasam, Lloret Salvatge, Francesco Fabris, T.e.s.o, e-cor ensemble. Una decina di date in tutto, occasioni preziose anche per chi non usa frequentare questo tipo di genere. Perché si possono aprire orizzonti, con la scoperta dell’elettronica nelle sue più diverse declinazioni. Di più.

Il centro San Fedele di Milano, grazie proprio l’instancabile impegno di padre Pileggi sul versante della diffusione dell’elettronica ma non solo (il centro vanta anche un’importante programmazione dedicata al sacro), possiede uno dei pochissimi impianti di diffusione sonora più all’avanguardia. Si tratta dell’acusmonium sator. Uno strumento attraverso il quale l’esperienza della musica non è solo di tipo uditivo ma, vista la potenza dispiegata, diventa persino fisica. Vibrazioni da toccare.