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Inner_Spaces, pronti via: stasera dalle ore 21 parte la nuova stagione all’Auditorium San Fedele di Milano. In programma il finlandese Vladislav Delay e l’austriaca Chra, due artisti della scena mondiale dedita al genere. Dietro all’appuntamento a cui seguiranno molti altri dell’annuale manifestazione, ormai c’è una quadra collaudatissima. Condotta dal fondatore di questa realtà, padre Antonio Pileggi, ideatore e direttore artistico, che può contare sul maestro Giovanni Cospito espertissimo di elettronica, e sul regista tecnico Filippo Berbenni. A questi si sono aggiunti ormai da un po’ i ragazzi di Plunge (approfondimenti: https://www.centrosanfedele.net/easyne2/musica/inner-spaces-2017-2018/). Qualche considerazione prima di andare al concerto.

Ogni volta è un’esperienza a vari livelli. Si arriva davanti al San Fedele un po’ prima, tanta gente è ferma davanti all’ingresso di un Auditorium che si immaginerebbe dedito principalmente a incontri culturali e alla musica classica, insomma tradizionale. E invece è uno dei pochissimi posti in Italia dove si possono ascoltare, incontrare artisti, compositori, improvvisatori di musica elettronica, perlopiù amata dalla nuove generazioni o da chi una volta ascoltato parecchio nella classica e nella avanguardia “canonica” vi si è gradatamente avvicinato magari arrivando da altri generi moderni più di consumo. E qui scatta la prima domanda: come mai proprio in un centro portato avanti dai gesuiti. Le risposte possono essere molte e legate alla propria mentalità e credo. Certo è che offrono una possibilità di guardare al nuovo come poche se ne trovano. Con un occhio avanti, uno sguardo sul futuro e una capacità di captare le novità che dovrebbe far scuola.

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Il “motore” di tutto, padre Pileggi appunto, è un musicista, compositore e pianista, un intellettuale della musica. Solo una figura così avrebbe potuto aprire un discorso di questo tipo. Con un passato vicino all’Ircam di Parigi, una volta intrapreso il percorso religioso, ha portato all’interno della sua nuova vita anche la sua esistenza precedente, la sua preparazione, più altre molte cose che svolge all’interno e per il San Fedele. Risultato per la parte artistica: anche questa rassegna che via via si sta ampliando non solo nella proposta di fruizione, ma anche con la proposta di formazione. Pensate: imparare la storia della musica elettronica, imparare ad ascoltare. Già, proprio così. Ogni concerto viene preceduto da incontri con esperti (quest’anno lo stesso Cospito, poi Alberti e Viel per dirne alcuni), che tengono vere e  proprie lezioni sul genere. Questa sera tocca proprio al secondo esperto elencato, Alfonso Alberti, che dalle 18,30 fa un’ “Introduzione alla musica elettronica. Il Dopoguerra, sperimentazioni tra serialismo e musique concrète”. Ne vale la pena!