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Noi italiani, anche se siamo dei grandi “smanettoni” davanti a computer e videogiochi, dovremmo un po’ emanciparci riguardo ai nuovi linguaggi della modernità arrivati (che arrivano) dai “nuovi strumenti”, per esempio dall’informatica – musicale e multimediale -; ma siccome forse siamo un po’ “vecchi dentro”, perché arriviamo da antiche civiltà, il risultato è che le nuove tecnologie preferiamo un po’ di più mescolarle agli strumenti della tradizione, al massimo. La riprova di questo: è la scarsità di festival e stagioni dedicate alla musica elettronica e dintorni, per dirne una soltanto. Cosa che non avviene nei Paesi più sviluppati nei quali le “tecnologie” vanno come il pane, anche se praticano molto anche la tradizione. Ciò detto però, si può anche scomodare un vecchio adagio della serie “eppur (qualcosa) si muove”, anche qui. Il caso sotto mano, il più recente in assoluto da citare, si registra in quel di Venezia. Di che cosa si tratta è presto detto.

Da lunedì 11 a domenica 17 all’Arsenale di Venezia (Sale d’Armi e Teatro Piccolo Arsenale) si svolgerà il primo Meeting Internazionale di Informatica Musicale e Multimediale. Si tratta di un ciclo di masterclass teorico-pratiche sulle nuove frontiere della musica elettronica nato attorno al Cimm, il Centro di Informatica Musicale e Multimediale, messo a punto dalla Biennale di Venezia con la supervisione di Ivan Fedele, direttore del settore Musica.  Interessanti queste date: sempre da lunedì fino al 16 si svolgeranno ogni mattina incontri aperti al pubblico e, il pomeriggio, momenti laboratoriali destinati ai compositori selezionati della Biennale College Cimm. Gran finale con un meeting che  si concluderà con un concerto al Teatro Piccolo Arsenale. Fin qui la notizia, in generale. Poi si va curiosando, nel programma degli eventi (https://www.labiennale.org/it/musica/2019/primo-meeting-internazionale-di-informatica-musicale-e-multimediale).

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Una premessa per comuni mortali: alcuni degli incontri che vengono presentati dai titoli, sembrano per i cosiddetti addetti ai lavori. Ma è proprio questo il bello. Si ha la possibilità di inoltrarsi in un “Paese delle meraviglie” di cui magari si sa poco o nulla e/o si fa fatica pure a capire; naturalmente sono esclusi si “suddetti addetti”. Come una mostra o una fiera sulla “Fisica” la “Matematica delle Stelle”, si ascolta di cose che mettono a dura prova non solo il cervello, ma – trattandosi di suoni – anche le orecchie, un’occasione questa per aprire la mente. Non male no? Una iniziativa ghiotta per tutti; i giovani non addetti potranno avvicinarsi con velocità e brillantezza; i genitori, facciamo gli adulti in generale, toglieranno un po’ di ruggine dai neuroni e se non ci riusciranno sarà comunque un passata di Sidol sulla testa cromata. E ora una mini-guida agli incontri ai quali personalmente non mancherei.

Lunedì 11 novembre
– Estensioni Gestuali. Workshop di composizione ed esecuzione Live Electronics con tecniche di Motion Capture
relatore Alvise Vidolin, assistente Luca Richelli violinista Carlo Lazzari (workshop)

– Sabato 16 novembre
Presentazione del programma di ricerca dellIrcam sullInterazione fra suono e movimento & Interazione collettiva
relatore Frédéric Bevilacqua, assistente Michelle Agnes Magalhaes

– Mercoledì 13 novembre
TouchDesigner – Audio reactive visual, Videomapping and Interactive Led
relatore Andrew Quinn

– Domenica 17 novembre – Il Meeting si conclude al Teatro Piccolo Arsenale (ore 16.30) con un concerto sulla “musica del futuro”: musica strumentale, elettronica, video, nuovi suoni e nuove tecniche esecutive entrano in gioco nei brani, due in prima assoluta e due novità per l’Italia, di Maurilio Cacciatore, Simone Conforti, Ivan Fedele, Michelangelo Lupone. Tra gli interpreti, di rilievo internazionale, la flautista Ayako Okubo, la specialista di flauto Paetzold Ulrike Mayer-Spohn, il tenore e controtenore Javier HagenEnzo Filippetti al sassofono, ma anche interprete di Windback, Raphaël Siefert per i video e Andrew Quinn che interagirà visivamente con le partiture (sound reactive visuals).