Si è commossa, come una bambina, versando calde lacrime per non essere stata scelta come sindaca per il secondo mandato. Ada Colau, la prima alcalde nella storia di Barcellona non ce la ha fatta, benché una campagna stampa furioso, dispendiosa d’energie e molto social. La sua lista coalizione Barcelona en comù che metteva assieme un po’ di tutto ciò che c’è a sinistra, dai verdi, alla Sinistra Comunista,alle varie liste civiche è stata schiacciata con una vittoria di misura dal vecchio leader della Sinistra Repubblicana Catalana, Ernest Maragall, classe 1943, già ministro e sotto nostro più volte alla Generalitat (il Governo catalano). Barcellona, dunque, ha scelto un sindavcoanziano, ma il cui nome è un brand di marketing, che riassicura.
Tentare di cambiare le cose con migliorie assolute e visibili da subito in soli cinque anni in una città complessa come Barcellona non è semplice. Ada sperava nel secondo mandato per finire di mettere al loro posto le cose e risolvere alcuni problemi che si trascinavano. Nel suo ultimo comizio, la Colau aveva dichirato che la città avrebbe dovuto liberarsi della sua famedi città che vuole la secessione dalla Spagna. Sostenendo che Barcellona non deve mai più essere il palcoscenico dello scontro costituzionale con Madrid. E forse per questa sua sparata, non è piaciuta agli indipendentisti, ma nemmeno ai moderati che vogliono più autonomia.ada
Un altro aspetto a incidere sul risultato negativo della Colau è stato sicuramente il fenomeno criminale: soprattutto della microcriminalità: borseggi in strada e furti d’appartamento sono sensibilmente aumentati nei cinque anni della sua gestione. I turisti sono le prime vittime che ingolfano il commissariato della Rambla con le inutili denunce. Tra i barcellonesi è cresciuta la sfiducia e aumentata l’insicurezza nelle strade, dove sono tornati in forma massiccia molti extracomunitari che vendevano beni contraffatti e vietati. Sembra che la presenza di immigrati sia aumentata in città e che molti siano stati curati per i rimi giorni e poi abbandonati ai loro destini, sperando che se ne andassero verso la Francia e la Germania, perché l’accoglienza dei migranti che nessun Paese che si affacciava sul Mediterraneo voleva, Ada li accolse, su ordine del premier  Pedro Sánchez. Ma fu soltanto pubblicità pre-elettorale. Visto che poi la Spagna ha chiuso di nuovo le frontiere.

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