Protesta catalanaIl  41,9% dei cittadini catalani sostiene l’indipendenza, mentre il 48,8% la rifiuta, ed è il dato più alto da luglio 2017. Il vantaggio degli unionisti  rispetto ai separatisti è aumentato  di 6,9 punti. Le distanze tra separatisti e unionisti sono aumentate, quindi. Lo dice un sondaggio condotto dallo stesso Governo di Barcellona (la Generalitat). L’indagine è stata condotta con un campione di 1.500 persone e un margine di errore di 2,53.

Ed è necessario tenere conto del momento in cui è stata condotta l’inchiesta, prima della pubblicazione della sentenza del Tribunale Supremo e prima, delle azioni violente che si sono viste nelle strade di Barcellona e di altre città della Catalogna come risposta al verdetto che ha condannato alla prigione 9 imputati su 12. Le imputazioni erano: sedizione, disobbedienza e malversazione di denaro pubblico. I togati del Supremo non hanno riconosciuto il reato di “ribellione“, una pena che è condannata con molta durezza in Spagna con pene fino a 25 anni.

Il tema dell’indipendenza della Catalogna da Madrid  (el Procès) si è allargato, negli ultimi dieci anni, non solo alla Spagna, ma anche all’Europa, tra sostenitori e no. Dopo due referendum per l’autodeterminazione negati dal Governo e dalla Corte Costituzionale e dallo stesso re di Spagna,  Benché tutti i tentativi della Esquerra Republicana Catalana (ERC), il cui presidente Oriol Junqueras è attualmente ospite della sue patrie galere per almeno 13 anni, più che aprire un tavolo di discussione tra il Parlament e il Gobierno, si è innescata una spirale di violenza a cui molti politici catalani hanno gettato benzina sul fuoco.

Le trattative, quindi, non sono mai partite sotto al Governo di centrodestra di Mariano Rajoy, e con qualche sparuta seduto inutile con il premier socialista Pedro Sánchez.

La diminuzione dei separatisti che fino a due anni fa toccavano il 47% contraddice le affermazioni di Oriol Junqueras e Pere Aragonès, che insistono sul fatto che l’indipendenza è “irreversibile“, perché, secondo l’opinione dei leader di Esquerra, i catalani vogliono una Repubblica di Catalogna e la metteranno in atto nei prossimi anni. Ma l‘indagine della Generalitat li smentisce.

Il sondaggio offre anche altri dati, come il grado di supporto per la monarchia. Dopo il discorso di re Felipe VI che, durante i primi disordini di Barcellona nell’autunno del 2017, il  3 ottobre and in tv per difendere l’unità della Spagna – l’indipendenza ha attaccato l’istituzione monarchica (ultimi eventi le immagini di Felipe e della Corona dei Borbon date alle fiamme durante la visita ufficiale a Barcellona del figlio del re benemerito Juan Carlos I – e ciò ha portato a una maggiore distanza. Il 72,9% dei catalani, secondo il CEO, sospende la monarchia, mentre il 25,1% la approva.

Sul grado della fiducia accordata alla Generalitat, il risultato è un 4,44. Assai minore è rispetto al governo di Madrid, con 3,08, ma i Mossos d’Esquadra (la Polizia catalana regionale) ottengono un’alta approvazione, con 6,18.