È iniziata ufficialmente oggi la XIV legislatura con una solenne cerimonia nel Congreso de los Diputados a Madrid. Felipe VI, re borbonico di Spagna, nel suo discorso d’inaugurazione si è appellato “al rispetto degli accordi in base alla Costituzione” per la vita politica della nuova legislatura. Il re ha invitato i partiti a conservare “la concordia, la riconciliazione e l’intesa” che “furono protagonisti della Transizione”.

Re Felipe VI de Borbon, all'inaugurazione la XIV legislatura spagnola, lunedì 3 febbraio a Congreso de los Diptados.

Re Felipe VI de Borbon, all’inaugurazione la XIV legislatura spagnola, lunedì 3 febbraio al Congreso de los Diptados.

In un momento così delicato per il Paese, con una gestazione molto lunga e difficile del nuovo Governo, Felipe VI ha invocato l’intesa e il rispetto reciproco tra i movimenti politici. Il sovrano, erede di Juan Carlos I, ne suo discorso non ha mai menzionato la Catalogna, limitandosi a sperare che la nuova  legislatura porti “benessere ai cittadini e alla Spagna”. Ha poi ringraziato il Parlamento in tutte le lingue ufficiali dello Stato, dal castigliano, (lo spagnolo puro certificato dall’università di Salamanca), al basco, al galiziano e al catalano.

Al Congreso non sono mancate le proteste. In particolare hanno alzato la voce i  49 partiti regionali, i cui deputati hanno abbandonato l’aula per non assistere al discorso del re Felipe VI, in acceso contrasto con la Monarchia.  La XIV legislatura è caratterizzata da una grande presenza nella coalizione di maggioranza di partiti indipendentisti o “sovranisti” regionali.
I portavoce dei partiti ERC (Esquerra Republicana de Catalunya), Eh-Bildu (sinistra basca), BNG (il Blocco Nazionalista Galiziano) e della CUP (sinistra indipendentista catalana) hanno letto un manifesto dal titolo “non abbiamo Re. Democrazia, libertà, repubbliche”, dove la parola repubbliche è volutamente al plurale nell’idea che la Catalogna diventi indipendente.

Non solo i piccoli partiti sovranità e regionalisti sono critici contro il mantenimento della Corona di Spagna. Unidos Podemos e Izquierda Unida, sono storicamente anti-monarchici  e a favore di un referendum che permetta agli spagnoli di scegliere fra monarchia costituzionale e repubblica. I due partiti  hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione con il massimo rispetto e senza nessuna dichiarazione critica verso l’attuale forma di stato in Spagna.Da circa trenta giorni il premier e il vice-premier Pedro Sánchez e Pablo Iglesias stanno dando vita al primo esecutivo retto da una  coalizione. Mai dal 1978 si era vista una simile nella Piel de Toro.